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Il Mattino: poca voglia di sacrificarsi e qualche mini-clan dentro lo spogliatoio

Da Il Mattino di oggi: Trevor Trevisan quasi certamente non sarà più il capitano del Padova. La società sta valutando l’ipotesi di togliergli la fascia dal braccio sinistro per affidarla a Matias Cuffa. Ieri pomeriggio è stato il sito...

Redazione PadovaSport.TV

Da Il Mattino di oggi:

Trevor Trevisan quasi certamente non sarà più il capitano del Padova. La società sta valutando l’ipotesi di togliergli la fascia dal braccio sinistro per affidarla a Matias Cuffa. Ieri pomeriggio è stato il sito Tuttomercatoweb, solitamente bene informato e molto vicino all’attuale proprietà, a darne conto, anche se già lunedì sera erano rimbalzate “voci” attendibili. Questa la notizia riportata ieri: «Secondo indiscrezioni raccolte da Tuttomercatoweb, Bortolo Mutti avrebbe tolto la fascia di capitano a Trevisan, finito in panchina nel derby, per darla a Cuffa. La società sta valutando di rescindere il contratto con Trevisan. Il difensore ha avuto un duro scontro con il vice di Mutti (in realtà è un collaboratore di campo, ndr) Francesco Colonnese». Dell’arrabbiatura, con relativa smentita, del tecnico leggete a parte, ma finalmente, al di là dei tentativi, poco convincenti, di sminuire quanto sarebbe avvenuto nello spogliatoio dopo il derby (e il sito cita proprio Colonnese protagonista di un diverbio), esce un nome: quello del capitano. Il quale non verrebbe più ritenuto all’altezza, evidentemente, di ricoprire un ruolo così importante. Da qui ad ipotizzare la rescissione del suo contratto, però, ce ne corre. Trevisan è legato al Padova da un accordo che scadrà nel giugno 2015. “Tagliarlo” ora non sarebbe semplice, per i costi che la decisione comporterebbe (guadagna circa 180 mila euro a stagione). Possibile, invece, che finisca sul “mercato” a gennaio. Ciò detto, quanto sta accadendo conferma le nostre sensazioni delle ultime settimane: questo gruppo non è mai stato squadra (tranne che ad Empoli e nella ripresa con il Varese), manca di un collante fondamentale, la capacità di stare assieme e di aiutarsi a vicenda in campo (e fuori). Tanti mini-clan, in molti pensano solo a se stessi, c’è poca voglia di sacrificarsi per la causa comune. In serie B, per andare avanti, servono fame, cattiveria e soprattutto compattezza. I giocatori - ben 17 i nuovi - stanno rivelando limiti caratteriali e tecnici sorprendenti (in senso negativo) e a ciò bisogna aggiungere il benservito (inspiegabile) dato a Raimondi, un capitale di questo club. Purtroppo, il quadro si sarebbe deteriorato anche in società. Nelle ultime partite, Cittadella compresa, il ds Alessio Secco ha seguito la squadra dal tunnel che porta negli spogliatoi. Al suo posto, in panchina, c’è il consulente dell’area tecnica Marco Valentini. Tutto lecito, ma strano. Chi non ricorda Rino Foschi, vulcanico ds di un paio di stagioni fa, sempre in prima fila accanto a Calori e poi Dal Canto? E se si fosse delegittimato chi ci ha messo la faccia sin qui, dopo Marcolin?