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Il Mattino: Presidente, qualche volta si morda la lingua

Da Il Mattino di oggi: Osserva un tifoso della tribuna Ovest dell’Euganeo, il giorno dopo Padova-Cesena: «Scusate, ma se il presidente Cestaro afferma che non gli è piaciuta la prestazione della squadra nella ripresa, che avrebbe voluto vedere...

Redazione PadovaSport.TV

Da Il Mattino di oggi:

Osserva un tifoso della tribuna Ovest dell’Euganeo, il giorno dopo Padova-Cesena: «Scusate, ma se il presidente Cestaro afferma che non gli è piaciuta la prestazione della squadra nella ripresa, che avrebbe voluto vedere più cattiveria in campo, perché io, come altri, non ho il diritto di essere in sintonia con lui? Si è fischiato, si è urlato al mister “cambia!” un paio di volte non per il gusto di andargli addosso, ma semplicemente perché non ci piaceva come stava giocando il Padova. Paghiamo, potremo dire la nostra o no?». Siamo in democrazia e anche allo stadio, sino a prova contraria, è legittimo esprimere le proprie opinioni pro o contro, eppure il pensiero dello spettatore sulla gara di sabato è la prova provata di come una piazza si possa dividere quando l’esempio parte da chi, per ruolo e responsabilità, dovrebbe spegnere il fuoco invece di attizzarlo. Purtroppo, l’uscita del patron, pur legittima, ha avuto conseguenze peggiori di quanto il tono delle frasi a cui è ricorso lasciasse presagire: diciamo tranquillamente che i concetti espressi sono apparsi troppo duri, per cui non sono piaciuti. Attenzione, perché qui basta poco per rompere un clima sinora positivo e creare inutili tensioni. C’erano già stati i borbottii e i mal di pancia dopo il pareggio interno con il Grosseto, alla terza partita (con il tentativo, mal riuscito, di scaricare sulla stampa la paternità delle “voci” di un Pea già in discussione), ma ora tutto questo è assurdo. Il Padova è stato costruito in economia – 250 mila euro il costo di Cionek e del riscatto di Cutolo, gli unici per i quali si sono aperti i cordoni della borsa – e con tanti prestiti, autentiche “scommesse” da testare sul campo. L’allenatore e il suo staff stanno facendo non bene, ma benissimo, eppure c’è chi (e il riferimento non è solo a Cestaro) non è mai contento. Vecchio vizio di un ambiente che non conosce, ahinoi, le mezze misure. Ribadiamo: per noi questo Padova può puntare ai playoff solo se si rinforza a gennaio (un centrocampista e uno o due attaccanti), altrimenti vale metà classifica. Caro presidente, il quinto posto è oro colato. Se lo tenga stretto e, se può, si morda qualche volta la lingua.