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Il Mattino: stagione impagabile, dopo il campionato farsa dell’anno scorso

Dall’editoriale del Mattino di S.Edel: Mamma mia, che giornata! Se non fosse che siamo già in tempo di Quaresima, verrebbe da dire che uno “scherzo” come quello giocato ieri dalla Triestina a Valdagno, destinato a segnare pesantemente...

Redazione PadovaSport.TV

Dall'editoriale del Mattino di S.Edel:

Mamma mia, che giornata! Se non fosse che siamo già in tempo di Quaresima, verrebbe da dire che uno “scherzo” come quello giocato ieri dalla Triestina a Valdagno, destinato a segnare pesantemente il campionato, sa tanto di uovo di Pasqua anticipato e con gradita sorpresa. Il Padova non ha fallito l’appuntamento con la vittoria, l’Altovicentino è sprofondato in un baratro di cui non si vede il fondo. Il girone di ritorno, incredibile ma vero, ha prodotto in poco più di un mese la svolta inattesa, ma a lungo sognata dai tifosi biancoscudati: battuta a Mogliano, l’11 gennaio, la squadra di Parlato veniva superata in pompa magna dagli uomini di Zanin, balzati a + 1. Che è successo in 40 giorni? Ciò che nessuno si sarebbe aspettato: l’Alto è letteralmente crollato, raccogliendo 4 punti in cinque partite, vincendo a Dro e pareggiando con Ripa La Fenadora, e cedendo l’intera posta in ben tre circostanze, con Kras Repen e Triestina in casa, e a Sacile. Lasciando sul piatto 11 punti, dei 15 a diposizione, ha favorito il nuovo sorpasso del Padova, il quale ha messo il turbo, centrando un filotto di cinque successi di fila e scavando una... voragine. Nessuno si azzarda a dire ufficialmente che è fatta, ma con ancora undici sfide da qui al 10 maggio, quando arriveremo all’epilogo del torneo, l’ottimismo poggia su basi solide e non può essere ritenuto esagerato. Cunico & C. giocheranno all’Euganeo altre sei volte, mentre nelle rimanenti cinque saranno in trasferta, a cominciare da quella, molto sentita ai piedi delle Dolomiti, con il Belluno di domenica 1º marzo. Non servono grandi geni della matematica per fare un po’ di conti: se l’Altovicentino le vincesse tutte da qui alla fine, metterebbe insieme complessivamente 79 punti (i 46 attuali, più i 33 degli undici successi). Il Padova non ha più necessità di prenderne 30, come si sosteneva la settimana scorsa, ma solo 24 (che poi sarebbero 27 con i 3 di ieri). Toccando quota 80, visto che oggi ne ha 56, non potrebbe essere più raggiunto e conquisterebbe di gran carriera la Lega Pro. Ad un gruppo che è giunto al diciottesimo successo in 23 giornate nulla, a questo punto, è precluso: ha un passo irresistibile, viene a capo anche delle situazioni più complicate (e ieri era una di queste) con carattere e determinazione, soprattutto dimostra una compattezza fra “under” e “senatori” che è il vero valore aggiunto. L’abbraccio collettivo al “Rulo” dopo l’1-0 ne è un tangibile esempio: perché uno come Ferretti, guai muscolari a parte, ha dato l’anima per la causa e nel girone d’andata ha cavato diverse castagne dal fuoco a compagni e mister. Stiamo vivendo una stagione impagabile come emozioni e gioie, dopo i giorni bui dell’estate scorsa e dopo lo sciagurato campionato-farsa della serie B 2013/14. Merito di una bella società, fatta di gente pulita e semplice, che lavora instancabilmente per la causa, ma anche - lasciatecelo dire - di un ambiente compattatosi in blocco attorno alla causa della rinascita. Tutti insieme verso l’agognata meta, primo scalino, ci auguriamo, di una risalita che non deve fermarsi solo alla terza serie. Ma ci sarà tempo per riparlarne, ora godiamoci lo splendido primato in solitudine. Grazie ragazzi!