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Il Mattino: un mese terribile, si comincia stasera

Dalle pagine de Il Mattino, ecco alcuni stralci dell’editoriale di Stefano Edel: Si comincia stasera, si chiude il 29 marzo. Sette partite in un mese, di cui quattro in trasferta (Latina, il recupero con il Carpi dell’11 marzo, Varese e...

Redazione PadovaSport.TV

Dalle pagine de Il Mattino, ecco alcuni stralci dell'editoriale di Stefano Edel:

Si comincia stasera, si chiude il 29 marzo. Sette partite in un mese, di cui quattro in trasferta (Latina, il recupero con il Carpi dell’11 marzo, Varese e Juve Stabia) e tre all’Euganeo (Modena, Cittadella e Lanciano). Il Padova si gioca tutto o quasi in questi 30 giorni, anche se poi, ad aprile e maggio, gli resteranno altre dieci sfide per tentare la mission (al momento) impossible a cui viene chiamato da quel penultimo posto in cui si trova relegato e che pesa come un macigno. Dal 24 agosto scorso, quando il campionato partì con la prima delusione contro il Trapani, all’ultimo k.o. casalingo con l’Empoli i biancoscudati hanno collezionato 14 sconfitte, di cui ben 10 sui campi esterni. La loro fragilità è una realtà incontestabile, ma anche nel calcio sinchè c’è vita c’è speranza e questo gruppo ha il dovere di continuare a credere che il... miracolo sia realizzabile. [...] E' in grado, il gruppo di Serena, nella sua globalità, di calarsi l’elmetto sulla testa e andare in... guerra contro tutto e tutti? In un campionato così livellato, ma verso il basso più che verso l’alto, non sono poi tanto diverse dal passato le qualità che si richiedono per togliersi dai guai: “cattiveria” agonistica, corsa e spirito di sacrificio. Oltre, naturalmente, alla concentrazione in ogni fase di gioco. Sin qui il Padova è stato latitante, con i due precedenti allenatori, su molti di questi aspetti e per il tecnico mestrino adesso non è facile operare un vero e proprio “lavaggio del cervello” su giocatori che hanno lasciato assai a desiderare come carattere e personalità. A Latina, però, ci vuole un segnale, qualcosa di diverso che autorizzi a tenere ancora viva quella fiammella a cui ci aggrappiamo: e il segnale deve arrivare da un gruppo che a parole si professa unito, ma che alla prova dei fatti non ha più alibi. O si batte anima e corpo per la causa della salvezza oppure va alla deriva. Non vogliamo stilare tabelle, perché le tabelle sono sempre state deleterie, ma qui non si scappa da una necessità obbligata: raccogliere punti dappertutto, indipendentemente dal fatto che ci si esibisca davanti ai propri tifosi o lontano da essi. E per prendere punti servono i gol, non la miseria di quei 19 realizzati in cinque mesi e mezzo effettivi di gare. [...]Sono 17 match da interpretare come se fossero finali, e il primo è oggi. Vogliamo pensare che la rinascita biancoscudata sia ancora possibile, ma da Latina non può arrivare un altro risultato negativo. Sarebbe una mazzata per tutti.