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IL PAGELLONE/3: i voti agli allenatori

Fine stagione, tempo di pagelle. Ecco i nostri giudizi sui tre allenatori che si sono succeduti quest’anno sulla panchina del Padova. Marcolin 4: Il voto più basso è il suo, perchè ha l’aggravante di essere partito...

Redazione PadovaSport.TV

Fine stagione, tempo di pagelle. Ecco i nostri giudizi sui tre allenatori che si sono succeduti quest'anno sulla panchina del Padova.

Marcolin 4: Il voto più basso è il suo, perchè ha l'aggravante di essere partito dall'inizio, impostando la preparazione e lavorando fianco a fianco con Alessio Secco sul mercato. Il suo "peso" nelle scelte della campagna acquisti estiva è del tutto evidente: Colombi, Ciano, Perna, Pasquato, Musacci, Ceccarelli sono alcuni dei nomi espressamente richiesti e ottenuti dall'allenatore bresciano. Lo score è davvero misero: un punto in sei giornate, nessuna traccia di identità di squadra e gioco. C'è un'attenuante, ma non può modificare il giudizio negativo: Marcolin aveva chiesto una punta centrale e non era assolutamente convinto di Vantaggiato. La società ha invece "imposto" l'utilizzo dell'attaccante brindisino.

Mutti 4,5: Debutta in Padova-Varese (3-2) conquistando subito punti e consensi. Ha il merito di puntare su giocatori quali Benedetti e Melchiorri che ricambiano subito con buone prestazioni. Vince le prime tre in casa, poi il calo progressivo fino alle ultime tre sconfitte consecutive (Avellino, Trapani e Carpi) decisive che spingono la dirigenza a esonerarlo. Punta sul 4-3-3 inzialmente, salvo poi passare alla difesa a 3, ma creando solo confusione nella testa dei giocatori. Cerca di imporsi fin da subito con i "perplessi" e i "dissidenti", prima togliendo la fascia a Trevisan, poi con alcune esclusioni eccellenti (Cuffa a Trapani). Ma i giocatori fanno quadrato contro di lui, arrivando praticamente a "non giocare" in Padova-Carpi, terminata 1-4. La colpa principale secondo noi: avrebbe dovuto rassegnare immediatamente le dimissioni dopo aver saputo della delegazione.

Serena 5: Il meno colpevole, arriva a Padova quando la barca è già per tre quarti affondata. Esordio di fuoco a Palermo alla terza di ritorno (perde 1-0), vince poi con il Novara, alternando però risultati e prestazioni positive a incredibili debacle (Latina, Cittadella). Sceglie la strada del modulo spregiudicato, 4-2-4, e viene premiato. Ma è solo un fuoco di paglia perchè il suo Padova piano piano si sgretola arrivando a inanellare ben 4 sconfitte consecutive nel momento clou. Alla fine saranno 17 punti nelle 19 partite alla guida dei biancoscudati. Come Mutti, anche lui affronta alcune situazioni a muso duro, lasciando appositamente fuori dal gruppo i giocatori con cui non sboccia il giusto feeling.