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Ancona-Padova, le pagelle: in quattro sotto la sufficienza, ma non manca qualche nota positiva

Bindi 5,5: Inaugura la sua partita rinviando sbadatamente – ma per sua fortuna senza conseguenze – addosso a Samb, poi combina l’erroraccio sul gol dello stesso senegalese. D’accordo, il fallo avrebbe anche potuto starci, ma come mai...

Alessandro Vinci

Bindi 5,5: Inaugura la sua partita rinviando sbadatamente – ma per sua fortuna senza conseguenze – addosso a Samb, poi combina l’erroraccio sul gol dello stesso senegalese. D’accordo, il fallo avrebbe anche potuto starci, ma come mai rischiare la presa alta, anziché la respinta con i pugni, al cospetto di un centravanti di quasi due metri? L’attenzione che presta nel resto della partita non può bastare per raddrizzarne la prestazione.

Sbraga 5,5: Firma un paio di buoni interventi, ma appare più volte in affanno nel contenimento del guizzante Frediani. Poi, assieme al neoentrato Boniotti, "si dimentica" Momentè in area di rigore in occasione del 2-2 dei padroni di casa.

Emerson 6,5: Una sola disattenzione in una partita di indubbio spessore: la palla persa a vantaggio di Samb in avvio di ripresa. Per il resto, infatti, l’esperto centrale brasiliano si dimostra pressoché impeccabile sia in fase di interdizione che in quella di impostazione, griffando anche l’assist per il gol di Neto Pereira.

Cappelletti 6: Si riprende dall’opaca prova offerta con il Pordenone riuscendo non solo a limitare con discreta efficacia le sfuriate di De Silvestro, ma anche cercando di proporsi in avanti palla al piede per avviare la manovra. Il tutto nonostante il cambio di posizione e la carente copertura del collega di fascia Favalli.

Madonna 6,5: Anche per lui qualche inevitabile grattacapo alle prese con Frediani, ma in generale una prestazione fatta di grande sostanza. All’attenzione arretrata abbina infatti le sue solite discese sulla destra, tra cui quella da cui prende avvio l’azione del gol del 2-1 di Favalli. In più, sfiora in prima persona il punto del 3-1, trovando però la magistrale opposizione di Scuffia.

(dal ‘83 Boniotti 5): Pochi minuti, ma quanti bastano per mettersi negativamente in evidenza. Prima l’ingenuo fallo su Bariti, poi la mancata marcatura di Momentè nell’azione del gol del 2-2. Brevi, perché?

Mazzocco 6,5: Lo sostenevamo in tempi non sospetti: con la necessaria fiducia, questo ragazzo avrebbe iniziato stabilmente a dare soddisfazioni. E così sta accadendo di settimana in settimana. Anche al Del Conero, i soliti polmoni, il solito lavoro sporco, ma – a sorpresa – anche un assist al bacio per il 2-1 di Favalli. Avanti così.

Filipe 5,5: In teoria il regista della squadra sarebbe lui. Ma la gestione della manovra risulta specialmente appannaggio di Emerson e, soprattutto, di Dettori. Così, relegato al semplice ruolo di “spalla” dell’ex Carrarese, il brasiliano tocca pochi (ed elementari) palloni, incidendo ben poco sullo svolgimento della partita. Uomo ombra.

(dal 69’ Mandorlini 6): Entra in campo con la giusta mentalità nell’ultima fase della partita.

Dettori 6,5: E’ come il prezzemolo: lo si trova dappertutto. Tra i suoi piedi transitano dozzine di palloni, spesso e volentieri smistati con puntuale lucidità. Spina nel fianco tra le linee per la retroguardia marchigiana, nella ripresa cerca per due volte la stoccata vincente, senza però trovare fortuna. Sarebbe stata la terza marcatura consecutiva…

Favalli 6: Non certo la sua migliore partita in biancoscudato sia nell’una che nell’altra fase di gioco, ma il gol del momentaneo 2-1 che mette a segno al 59’ lo salva da un’insufficienza altrimenti inevitabile.

Neto Pereira 6,5: Parte maluccio, ma l’improvviso gol lo ringalluzzisce. Di lì in poi, infatti, non è raro vederlo indossare i panni di rifinitore avanzato, anche se le sue conclusioni a rete continuano a latitare fino al triplice fischio…

(dall’86 Altinier s.v)

Germinale 6: Sbaglia molto, ma almeno lotta con abnegazione, tentando per tre volte di trafiggere Scuffia nel corso del primo tempo, anche se con scarsi risultati. Lavoro di sacrificio invece nella ripresa, al fine di far alzare quanto più possibile il baricentro della squadra.