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Bassano-Padova, Dionisi: “Grande rammarico, ma c’è ancora una fiammella di speranza…”

MATTEO DIONISI Carmine Parlato lo ha voluto nel Trento, con l'obiettivo di conquistare una nuova promozione

Parla il veterano biancoscudato, che sabato potrebbe essere in campo dal primo minuto

Redazione PadovaSport.TV

Dopo quasi due mesi di stop è di nuovo la sua ora. Matteo Dionisi, uno dei veterani biancoscudati, tra i pochi reduci della passata stagione in Serie D, sabato a Bassano dovrebbe tornare in campo, probabilmente dal primo minuto. In primis, perché il brutto infortunio al polpaccio è ormai dimenticato. E in secondo luogo perché con le squalifiche di Fabiano e Favalli la retroguardia biancoscudata è ridotta all'osso: Diniz verrà dirottato al centro, e l'out di destra tornerà ad essere di competenza del terzino ex Pordenone. Martedì, dopo l'allenamento, Dionisi si è fermato a parlare a lungo al centro del campo con mister Pillon: hanno discusso del momento della squadra, degli ultimi risultati, dei playoff ormai quasi del tutto sfumati. Ed è probabile che la prossima volta che il tecnico si rivolgerà a lui sarà per dirgli: "Preparati, tocca a te". «Abbiamo parlato un po' di questa situazione», spiega Dionisi, «e del grande rammarico che c'è ancora dopo la sconfitta con la Giana in casa. Purtroppo, dopo tanti mesi nei quali avevamo inanellato diversi risultati positivi, a livello mentale forse non siamo riusciti a mantenere la stessa concentrazione. Contro Pro Patria e Albinoleffe era andata bene, le nostre qualità alla fine erano uscite fuori. Contro la Giana invece è mancato qualcosa». Sabato si riparte da Bassano: Dionisi ci sarà? «La voglia di rientrare è tanta, e c'è sempre stata. Io sono tranquillo, anche il medico non ha visto segnali d'allarme nelle ultime due settimane nelle quali ho ripreso ad allenarmi, quindi mi auguro davvero di poterci essere. La scelta, ora, sta solo al mister». Come mai la sua assenza si è prolungata oltre il previsto? «Purtroppo c'è stata una valutazione errata del mio infortunio: all'inizio si pensava che fosse solo un piccolo stiramento, successivamente ci siamo accorti che c'era una lesione ben più grave e per questo i tempi del mio recupero si sono allungati. Per fortuna, alla fine, siamo riusciti a recuperare una decina di giorni rispetto al mese e mezzo di stop inizialmente prospettato: domenica avevo fatto il riscaldamento, ero già pronto per giocare. Il mio dispiacere non è, però, non essere subentrato già domenica all'Euganeo, ma piuttosto aver visto sfumare il sogno dopo quel che di grande avevamo fatto l'anno scorso». Bassano, ultima trasferta della stagione. Con quale spirito? «Quella dell'andata era stata un'ottima partita, e forse non portammo a casa la vittoria solo per il brutto episodio dell'infortunio di Niccolini, che dal punto di vista psicologico, e pure difensivo visto che in quel periodo eravamo contati dietro, ci segnò parecchio. Però quella partita ci fece capire che avremmo potuto ambire a ben altre posizioni rispetto a quella in cui eravamo allora. Andremo al "Mercante" con l'obiettivo di dimostrare ancora che non siamo inferiori a loro. Sotto sotto, c’è una minima fiammella di speranza che vivrà anche del risultato dell'Alessandria con la Reggiana. Nella peggiore delle ipotesi, proveremo a vincere per orgoglio personale, cercando di chiudere bene la stagione». (Da Il Mattino)