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Parma-Padova, è il giorno del big match. Il Biancoscudo torna ad assaporare profumo di grande calcio

Ci siamo. Sarà pur sempre Lega Pro, ma a Parma questo pomeriggio il Padova tornerà finalmente ad assaporare profumo di grande calcio. Chiamasi effetto Tardini, cornice da oltre diecimila spettatori, chiamasi trasferta che sin da quest’estate...

Alessandro Vinci

Ci siamo. Sarà pur sempre Lega Pro, ma a Parma questo pomeriggio il Padova tornerà finalmente ad assaporare profumo di grande calcio.

Chiamasi effetto Tardini, cornice da oltre diecimila spettatori, chiamasi trasferta che sin da quest’estate il tifoso biancoscudato ha classificato come imperdibile sul proprio calendario sportivo. A supportare Altinier e compagni in terra emiliana, infatti, saranno in più di seicento. Alcuni di loro, cuori padovani, cantando in curva certamente ripenseranno ad altri tipi di destinazioni. Paesi bazzicati sciarpa al collo non al più tardi di un anno e mezzo fa: Sacile, Arzignano, Fontanafredda, Tamai, Monrupino. Antitesi dantesche. Eppure fu da lì che tutto ricominciò. Un destino condiviso proprio con la società ducale, anch’essa affossata, giusto una stagione dopo, da mani bresciane.

Della rosa dell'ormai storica “Biancoscudati Padova” è rimasto un solo superstite, ed è un ex della gara, quasi a completa chiusura di un cerchio: Davide Mazzocco. Perché di acqua sotto i ponti, da allora, ne è passata tanta, tantissima. Tra alti e bassi, il Padova si trova oggi ai piani alti della classifica di Lega Pro, pronto a giocarsi una buona fetta del suo ambizioso campionato in questo proibitivo mese di novembre.

La vittoria con la Feralpisalò ha infuso fiducia, i biancoscudati sono ben consapevoli di essere sul punto di affrontare una squadra che, nonostante il solo punticino di distacco rispetto al primo posto, di entusiasmo ne può vantare ben poco: il gioco latita, lo scetticismo aleggia, l’aria è di quelle pesanti. Ecco perché uscire imbattuti dal Tardini non sembra affatto utopia, previa la massima concentrazione lungo tutto l’arco dei novanta minuti in special modo del pacchetto arretrato, come giustamente ieri sottolineato da Emerson sulle pagine de Il Gazzettino.

Mister Brevi, oltretutto, potrà contare sull'ormai pieno recupero di Neto Pereira, già in ottima evidenza la scorsa settimana e destinato a fornire nuovamente il suo contributo a gara in corso.

"Vogliamo interpretare la partita a viso aperto, ma pressare i difensori avversari per novanta minuti non è pensabile in termini di gestione delle energie", ha dichiarato nella conferenza stampa della vigilia il tecnico biancoscudato. Tradotto: attenzione difensiva e propositività offensiva. Cioè la ricetta migliore per cercare di fare risultato al cospetto di una formazione che negli ultimi tempi ha trovato grosse difficoltà sia nello scardinare difese trincerate (vedasi lo 0-0 di Macerata) che nel contenere reparti offensivi dal buon tasso di intraprendenza (come nel 5-3 esterno sul campo del modesto Forlì, inizialmente passato in doppio vantaggio). Prepariamoci dunque a una gara aperta e combattuta. Chissà che la fortuna non possa premiare l'audacia biancoscudata...