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Padova, Altinier è bomber da trasferta: “6 su 8 lontano dall’Euganeo. E sui play-off…”

Da Il Mattino: Nella sua Mantova il “Duca” ha colpito ancora. L’aveva fatto ad agosto, in Coppa Italia, si é ripetuto domenica, ricacciando indietro i virgiliani che avevano sperato, per due minuti, di poter riprendere in mano...

Redazione PadovaSport.TV

Da Il Mattino:

Nella sua Mantova il "Duca" ha colpito ancora. L'aveva fatto ad agosto, in Coppa Italia, si é ripetuto domenica, ricacciando indietro i virgiliani che avevano sperato, per due minuti, di poter riprendere in mano la partita. E Padova ringrazia: Cristian Altinier, il "bomber da trasferta" di Pillon, dopo aver percorso i primi mesi a braccetto con Neto e Petrilli, nelle ultime due gare ha preso il largo in classifica marcatori. Per la prima volta è andato in rete in due gare consecutive, e adesso, dopo aver segnato ben sei dei suoi otto gol in trasferta, deve prendersi l'Euganeo. «Finalmente ho segnato in due gare di fila, faccio gli scongiuri e spero di continuare così», incrocia le dita il bomber mantovano. «Sono arrivato a quota otto reti, e di queste ben sei le ho segnate lontano dal nostro stadio: non so nemmeno io se sia solo una casualità, credo che sia anche inutile provare a cercare una motivazione. L'importante è che i gol arrivino, e le statistiche le lascio ad altri». Come ripartite, dopo la terza vittoria esterna della stagione? «Con la consapevolezza di aver disputato forse una delle migliori partite dell'ultimo periodo. Bravo è stato Finocchio a sbloccarla con un gran gol che ci ha aperto la strada. Il Mantova ha avuto una bella reazione ad inizio ripresa, ci ha messo in difficoltà e ha trovato il gol che ha accorciato le distanze, ma noi abbiamo avuto un momento di tensione e abbiamo subito riportato la gara dalla nostra parte». E Altinier, al "suo" Mantova, ha fatto male un'altra volta. «E non ho esultato perché con quella maglia ci sono cresciuto, vivo a Mantova e ho giocato per tanti anni in quella città, non posso negare l'affetto che mi lega a quei colori». La salvezza è ormai acquisita? «Aritmeticamente no, ma mancano davvero pochi punti. È un grande obiettivo, e centrarlo così presto è un bel traguardo. Adesso diamoci dentro, non molliamo di un centimetro perché c'è ancora modo e possibilità di sperare in qualcosa di più importante, qualcosa di grandioso». Non pronunciate nemmeno la parola "playoff"? «È un obiettivo ancora troppo lontano, possiamo solo rimboccarci le maniche. Le ultime due vittorie di fila ci hanno permesso di guadagnare diverse posizioni in classifica, e il fatto si può spiegare proprio con la continuità». Sabato all'Euganeo arriva il Pavia. In questa nuova prospettiva, è uno scontro decisivo? «È uno scontro diretto, il Pavia ha qualche punto in più, ma noi vogliamo fermare una diretta concorrente e salire ancora. Sarà un match molto importante». Proprio a Pavia risale l'ultima sconfitta esterna della stagione. È partita da quella serata la vostra rincorsa. «La continuità dà i suoi frutti, è naturale. Abbiamo perso una sola gara nelle ultime 13 partite (quella all'Euganeo nel derby con il Cittadella, ndr) e adesso anche quei pareggi che potevano sembrare passi falsi stanno diventando importanti per sognare certi traguardi. A questo punto, proviamoci».