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Padova, i numeri dicono che è un cammino da retrocessione

Un cammino da retrocessione. Esattamente identico all’anno dell’ultima retrocessione. Andamento, numeri e statistiche inchiodano il Padova: il ruolino di marcia che sta portando avanti la formazione biancoscudata ricalca sul campo la stagione...

Redazione PadovaSport.TV

Un cammino da retrocessione. Esattamente identico all’anno dell’ultima retrocessione. Andamento, numeri e statistiche inchiodano il Padova: il ruolino di marcia che sta portando avanti la formazione biancoscudata ricalca sul campo la stagione sciagurata di Penocchio, che si concluse con la discesa in Lega Pro e tutto ciò che ne conseguì. Dopo un terzo di campionato Pulzetti e compagni sono inchiodati nei bassifondi e per riuscire a salvarsi dovranno invertire il trend. Il Padova di quest’anno ha raccolto 11 punti in 13 partite giocate, per una media di 0,84 punti a match. Il cambio di allenatore deciso dopo l’undicesima giornata ha portato in dote l’immediata vittoria di Ascoli (la prima in trasferta), ma pure il successivo k.o. nello scontro diretto con il Carpi (il primo in casa della stagione). Anche nel campionato 2013/14, dopo 13 partite, il Padova aveva raccolto 11 punti. Per fare un confronto bisogna risalire alla quattordicesima giornata, visto che quell’anno il secondo turno di campionato per i biancoscudati rimase in sospeso più di 6 mesi, considerato il rinvio della partita contro il Carpi (già, c’è di mezzo ancora la squadra emiliana) dopo il blackout dello stadio Braglia. In ogni caso, cambia poco. 13 partite, 11 punti, anche se un andamento leggermente diverso. Quest’anno il Padova ha vinto soltanto due volte, a fronte di cinque pareggi e sei sconfitte. Cinque anni fa, invece, dopo 13 giornate le vittorie erano già tre (oltre a due pareggi), grazie anche al discreto impatto iniziale che ebbe Bortolo Mutti, subentrato a un Dario Marcolin capace di raccogliere in avvio un pari e cinque sconfitte. Quel Padova prendeva anche meno gol di questo (19 reti a 21, peggior difesa attualmente della Serie B), ma segnava anche meno (9 gol contro 13) e infatti scattò subito la corsa a un centravanti svincolato e il prescelto fu Tommaso Rocchi. (Da Il Mattino)

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