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Padova-Pordenone, Parlato: “La squadra di Bisoli è un carrarmato, sa giocare bene e menare quando deve”

“Sono veramente felice per la stagione del Padova. Sono felice per i tifosi e per la dirigenza. Roberto ed Edoardo Bonetto, e assieme a loro Moreno Beccaro, se lo meritano. Non diciamo nulla, ma il treno mi sembra incanalato sul binario...

Redazione PadovaSport.TV

"Sono veramente felice per la stagione del Padova. Sono felice per i tifosi e per la dirigenza. Roberto ed Edoardo Bonetto, e assieme a loro Moreno Beccaro, se lo meritano. Non diciamo nulla, ma il treno mi sembra incanalato sul binario giusto e c’è da levarsi il cappello di fronte a quello che ha fatto la dirigenza in questi anni, prima con Bergamin, quindi con Bonetto". Così Carmine Parlato, ex  allenatore di Padova e Pordenone (che si affronteranno domani all'Euganeo) intervistato da Il Mattino. "Hanno ricostruito da zero - continua l'allenatore, ora al Rieti - quando non si sapeva nemmeno che fine avrebbe fatto la squadra, e la stanno portando dove merita. In un calcio in cui una città come Padova deve assolutamente stare. La promozione dalla D? Ne sono orgoglioso e tutti sanno quanto sia stato speciale quel campionato. Sono arrivato che avvertivo fortemente la responsabilità del ruolo, avendo giocato in biancoscudato conoscevo le dinamiche della città e ho sempre provato a favorire la coesione di un blocco unico tra tifosi e squadra. E fu veramente così. Ad ogni trasferta c’era una marea di gente in festa che ci seguiva, creando un’atmosfera magica. Sono ricordi indimenticabili. Come quando eravamo nel tunnel che conduce al campo, all’Euganeo, e partiva l’inno cantato da tutto lo stadio. Trenta secondi da pelle d’oca, per me e i giocatori. La gara di domani? Il Pordenone dopo la vittoria con la Reggiana ha ritrovato consapevolezza dei suoi mezzi. Ma la squadra di Bisoli è un carrarmato che sa giocare bene quando serve e menare quando deve. Mi auguro sia una bella partita e non me ne vogliano da Pordenone, dove sono stato alla grande, se il mio cuore pende di più verso Padova":