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Sambenedettese-Padova, Zamuner: “Questo test ci farà capire di che pasta siamo fatti”

Il tempo degli “esperimenti” è finito. Tra virgolette, perché questo non significa che, sino ad ora, il Padova non abbia fatto sul serio. Di certo c’è, però, che dopo aver affrontato – con risultati assolutamente altalenanti – ben...

Redazione PadovaSport.TV

Il tempo degli “esperimenti” è finito. Tra virgolette, perché questo non significa che, sino ad ora, il Padova non abbia fatto sul serio. Di certo c’è, però, che dopo aver affrontato – con risultati assolutamente altalenanti – ben sei delle dieci squadre che la seguono in classifica, da oggi comincia il lungo tour de force che, a partire da San Benedetto del Tronto, da qui a dicembre porterà la squadra di Brevi ad affrontare tutte le “big” del girone B. Alle 14.30 si recupera, al “Riviera delle Palme”, la gara rinviata alla prima giornata per le conseguenze del terribile terremoto che ha sconquassato il Centro Italia. E rispetto a come si sarebbe giocato allora, calcisticamente parlando, il clima è esattamente opposto: la neopromossa Samb nelle ultime due giornate ha fermato sul 2-2 Parma e Venezia, va in gol dalla bellezza di 54 partite consecutive, e con una vittoria salirebbe in solitaria in testa alla classifica. Mentre il Padova, che pure dopo lo 0-0 di Teramo si ritrova con la miglior difesa del girone, naviga ancora in quel limbo che intercorre tra un campionato di vertice e un’anonima stagione a metà classifica: vincendo a San Benedetto, i biancoscudati salirebbero nel “gruppone” di testa, a due soli punti dalla Reggiana che lunedì prossimo arriverà all’Euganeo, mentre diversamente ripiomberebbero negli interrogativi di una squadra che, tra la cronica mancanza di gol e un gioco che a Teramo si è rivisto solo in parte, deve ancora trovare la sua vera identità.

L’impegno è di quelli davvero difficili, tanto più visto che il “Riviera delle Palme” è uno dei pochi stadi del girone in cui il Padova non ha mai vinto nella sua storia: persino la squadra di Sabatini, che nel 2008 venne poi promossa in B dopo i playoff, ne uscì sconfitta, con la Samb che era addirittura ultima in classifica. C’è grande attesa, e alla vigilia della sfida il tecnico Brevi, che torna in panchina dopo aver scontato il turno di squalifica, ha preferito dribblare i taccuini per preparare al meglio la partita. «Il tecnico sta cercando di studiare meglio possibile la Samb con tempi molto ristretti, e solo per questo ha preferito concentrarsi sulla preparazione della partita», la spiegazione del dg Giorgio Zamuner. «Nonostante tutte le difficoltà che abbiamo patito, abbiamo la possibilità di ricucire sulle prime della classe, ma credo però che sia primario dare continuità alla prestazione di Teramo, in cui abbiamo dato segnali di crescita. Incontriamo una Samb all’apice della condizione fisica, mentale e di entusiasmo: sarà una partita tosta sotto tanti punti di vista, ma credo che il Padova possa avere le armi per poter contrastare una formazione che col passare delle settimane si è dimostrata una realtà che dirà la sua in questo campionato. Ci daranno filo da torcere, e noi dovremo ribattere colpo su colpo. Se vogliamo fare un campionato da protagonisti dobbiamo cominciare a superare ostacoli come questo».

La formazione del Padova è una vera incognita: per due giorni, dopo la sfida di Teramo, la squadra si è allenata in provincia di Ascoli, lontano da tutto e da tutti. A tre giorni dall’ultima gara, Brevi potrebbe cambiare un paio di pedine, ma mantenere comunque l’ossatura della squadra: Germinale insidia Alfageme in attacco, mentre Sbraga potrebbe avere una chance da titolare al posto di Russo. «Non ci sono acciacchi particolari, quindi direi che sono tutti a disposizione, e starà al mister decidere chi sta meglio. Questo test ci farà capire di che pasta siamo fatti: la nostra difesa, dopo la partita di Fano, si è assestata bene e per tutto il reparto sarà un banco di prova importante, visto che davanti avremo una Samb che segna con una continuità impressionante. E ci auguriamo di rivedere i gol degli attaccanti, sfruttando al meglio le occasioni che ci capiteranno». (Da Il Mattino)