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Zamuner sul mercato: “Quattro innesti urgenti nei prossimi giorni. E su Ilari, Petrilli e Giandonato…”

Chiamatela pure settimana ad alta intensità. Da oggi al Padova si attendono i “botti” in entrata: Francesco Dettori in primis, ma forse anche altri due o tre giocatori. «In questi giorni proveremo a chiudere, o a stringere, qualche...

Redazione PadovaSport.TV

Chiamatela pure settimana ad alta intensità. Da oggi al Padova si attendono i “botti” in entrata: Francesco Dettori in primis, ma forse anche altri due o tre giocatori. «In questi giorni proveremo a chiudere, o a stringere, qualche trattativa impostata di recente», spiega il direttore generale biancoscudato Giorgio Zamuner. «Cerchiamo di definire almeno due o tre situazioni, quelle che potrebbero bastare per arrivare a fine mese con una rosa già quasi abbozzata per il ritiro. Del resto, non siamo tanto scoperti: un po’ di giocatori sotto contratto ci sono già, e nella nostra testa gli innesti urgenti sono quattro, oltre a Dettori. Poi, da luglio in avanti, ci sarà tempo per ricercare i giovani». Quali sono i primi tasselli da inserire? «Le mie priorità sono il centrocampista di regia, l’esterno destro di centrocampo per giocare a 5, un attaccante in più con caratteristiche diverse da Neto Pereira e Altinier, e un difensore, oltre al rinnovo di Fabiano». Il primo acquisto, ormai è quasi fatta, sarà Dettori. Perché lo avete scelto? «Abbiamo puntato forte su di lui perché, giocando con tre centrocampisti, avevamo scoperto il posto della mezzala sinistra. Dettori è un elemento di personalità, che ha palleggio, e oltre alla mezzala può fare anche il trequartista o il regista basso. Sappiamo che ha la testa giusta, e infatti ci ha messo trenta secondi a dire di sì: martedì (domani, ndr) arriva, se non ci saranno sorprese dovrebbe essere il primo acquisto».

Per l’esterno destro di centrocampo si punta su Semenzato, in uscita da Bassano? «È un profilo che stiamo valutando, avrebbe le caratteristiche giuste per fare il quinto di destra. Il mister lo conosce e lo ha avuto, oltre al fatto che è stato per alcuni anni un mio giocatore. Ma ce ne sono anche altri». In avanti, invece, gira “voce” che il prescelto sarà Michele Marconi dell’Alessandria. Conferma? «Eh… (fa una pausa, ndr). È uno di quelli che ci piace, lo ammetto. In avanti entreranno un attaccante con quelle caratteristiche e poi un giovane». Minesso dal Cittadella? «Mi sono fermato. Secondo me è perfetto per fare la mezzala sinistra, Mattia invece non è d’accordo e continua a sentirsi un esterno offensivo. Per questo la pista si è raffreddata: non ha senso andare avanti». Di contro, Ingegneri e Mandorlini difficilmente arriveranno. Se l’aspettava? «Ingegneri sicuramente non sarà dei nostri, preferisce rimanere a Pordenone anche perché qui avrebbe una concorrenza pesante. Matteo Mandorlini, invece, secondo me non è tramontato del tutto: la pista non è chiusa, lui un saltino in avanti lo vorrebbe fare, e forse adesso semplicemente non è il momento giusto per muoversi. Più avanti questa strada potrebbe riaprirsi».

Sarà quello del regista l’acquisto più delicato, dunque? «È il giocatore che va un po’ a spostare gli equilibri, diventa un ruolo fondamentale. Ci vuole un ragazzo di personalità, con qualità, e sto lavorando anche in quella zona». Parliamo di Giandonato? «Come giocatore potrebbe essere quello giusto, ma non so se Padova ha la pazienza di aspettarlo. Sarebbe perfetto perché ha doti importanti e l’abbiamo già in casa, ma non sarebbe l’acquisto atteso dalla piazza. In quel ruolo mi serve una certezza, e dopo i suoi 6 mesi non positivi qui non posso metterlo in cima alla lista». Cosa vi ha portato al 3-5-2? «Semplice: non si possono cambiare due attaccanti che hanno fatto 26 gol insieme. Altinier e Neto si esprimono meglio se giocano vicini, e non vanno toccati: partendo da tale presupposto, abbiamo convenuto con il mister che quel modulo potrebbe esaltare ancora di più le caratteristiche di giocatori come Favalli, Diniz, De Risio e Sbraga». Una decisione che, però, taglierebbe fuori Ilari e Petrilli. «Mi sono mosso un po’ con i loro agenti, cercando di spiegare il percorso che andremo a fare. Nessuno li manderà via, non sarebbe giusto, ma bisognerà discuterne». (da Il Mattino)

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