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Scambio di complimenti in sala stampa tra Bergamin e Boscolo Bielo

Siparietto in sala stampa tra i due presidenti che si scambiano i complimenti. «È stata una bella partita», commenta Giuseppe Bergamin, numero uno biancoscudato, «dove alla fine hanno prevalso le nostre qualità. Logico che due gol in due...

Redazione PadovaSport.TV

Siparietto in sala stampa tra i due presidenti che si scambiano i complimenti. «È stata una bella partita», commenta Giuseppe Bergamin, numero uno biancoscudato, «dove alla fine hanno prevalso le nostre qualità. Logico che due gol in due minuti sono stati importanti per la nostra vittoria. È stata una bella giornata di festa e Chioggia merita di avere cornici del genere ogni domenica, perché questa società meriterebbe di avere una maggiore corrispondenza da parte della gente». Ivano Boscolo Bielo, presidente granata, ringrazia e si rammarica per il risultato. «Sono un po’ deluso», dice, «perché non ci siamo espressi come sappiamo, ma anche perché loro sono più forti. Stiamo facendo un ottimo campionato e il Padova merita di andare in Lega Pro. Siamo ugualmente contenti». Carmine Parlato sa che con la vittoria di Chioggia, porta a casa una bella fetta di promozione. «Abbiamo fatto in modo», spiega, «di non farli giocare, spegnendo le loro fonti di gioco. Siamo stati bravi a finalizzare le due occasioni che ci sono capitate nel finale di primo tempo che hanno spaccato la partita. Nel secondo tempo abbiamo cercato di controllare: con un uomo in meno dovevamo stare molto attenti. Francamente, però, devo dire che l’espulsione di Niccolini non l’ho capita». L'esultanza dei giocatori a fine gara ha fatto capire che questa partita era una sorta di crocevia sulla strada che porta dritta in Lega Pro. «Noi esultiamo sempre allo stesso modo, anche se ancora una volta i nostri tifosi sono stati stupendi». Chioggia si aspettava in campo l’ex Ferretti. «Quando si hanno tanti giocatori forti è difficile scegliere e stavolta ho optato per Zubin». Riccardo Santi, bomber granata, è rimasto a secco. «Potevamo fare molto di più», ripete quasi in ritornello, «ma onore al Padova, davvero molto forte, soprattutto dietro. Forse non siamo abituati a giocare davanti a così tante persone».