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Si entra nella fase più impegnativa del ritiro, parla il preparatore Marin: “Aumentiamo i carichi. Padova, tieni duro”

Il difficile? Arriva adesso. Scollinata la prima settimana di preparazione, il Padova si prepara per quelli che saranno i sette giorni più intensi e faticosi dell’anno. Ovviamente senza mai perdere il sorriso, lo stesso che accompagna...

Redazione PadovaSport.TV

Il difficile? Arriva adesso. Scollinata la prima settimana di preparazione, il Padova si prepara per quelli che saranno i sette giorni più intensi e faticosi dell’anno. Ovviamente senza mai perdere il sorriso, lo stesso che accompagna quotidianamente Alan Marin, fido preparatore atletico di Carmine Parlato. Nonostante abbia dovuto stravolgere i suoi piani. «Avevamo impostato tutta la preparazione basandoci su quelle che dovevano essere le date d’inizio della stagione, 9 agosto per la Coppa e 23 per il campionato», spiega. «Lo slittamento ha scombussolato i piani. La prima gara di campionato sarà il 6 settembre, vale a dire dopo 52 giorni di preparazione, un'enormità». Cosa avete modificato? «Abbiamo sfruttato questa prima settimana per fare una lavoro introduttivo e di adattamento ai carichi. Abbiamo conosciuto meglio i nuovi e fatto sì che tutti si adattassero. L'idea è quella di giocare un’amichevole ogni tre giorni, in modo da elevare il minutaggio di tutti. Le amichevoli sono molto allenanti e la conferma l'abbiamo avuta dai dati dei rilevatori gps durante la prima partitella. Regalano stimoli e aiutano ad essere più brillanti». Da domani, quindi, si inizia a faticare di brutto? «Siamo già partiti con qualche lavoro importante, che continueremo la seconda settimana, alzando l'intensità. Abbiamo calcolato tutto nei dettagli, compresi i tempi di recupero tra una prova e l'altra, che abbiamo accorciato. Rispetto alla scorsa stagione, cerchiamo di effettuare il lavoro atletico il più possibile con la palla. Il mister vuole aumentare l'intensità del gioco, e anche sotto l'aspetto della forza lavoreremo molto in campo. Le macchine aiutano, ma il nostro attrezzo è il pallone». I giocatori come reagiscono?? «Bene. In spogliatoio è appesa la tabella di Borg, una scala di valutazione soggettiva dello sforzo profuso. Dopo ogni allenamento ciascuno deve indicare, con un numero da 1 a 10, quanto ha faticato. Poi ci si pesa 4 volte al giorno, prima e dopo ogni allenamento. Così, valutando la perdita di liquidi, cerchiamo di monitorare la situazione per capire anche se variare qualcosa». L'argomento della settimana è stato la dieta. È davvero così terribile? «È concordata con il medico per scaricare il più possibile i carboidrati. Serve anche a “ripulire” l'organismo dopo le vacanze, con l'obiettivo di alzare il carico energetico prima delle amichevoli. È dura, ma ora il gruppo si sta adattando». Il ritiro è anche l'occasione per misurare le doti atletiche dei singoli. Chi eccelle? «Sulla distanza e come tempi di recupero Dionisi si è confermato un “cavallo di razza”, sul breve Petrilli ha grandi qualità. Ilari, eccezionale, unisce entrambe le doti. Tra i nuovi mi ha stupito Turea per resistenza e velocità. Ma anche Diniz non scherza quanto ad esplosività»