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Siena-Padova, novanta minuti che valgono quattro milioni

Il Mattino analizza le possibili conseguenze sul piano economico di un’eventuale retrocessione, che potrebbe concretizzarsi domani sera al termine di Siena-Padova. Tra serie B e Lega Pro la differenza è netta. La serie cadetta viaggia su...

Redazione PadovaSport.TV

Il Mattino analizza le possibili conseguenze sul piano economico di un'eventuale retrocessione, che potrebbe concretizzarsi domani sera al termine di Siena-Padova. Tra serie B e Lega Pro la differenza è netta. La serie cadetta viaggia su ben altre cifre rispetto alla vecchia serie C, come spiega l'ad Valentini al quotidiano: «Quattro milioni e quattrocentomila euro circa, comprensivo di diritti televisivi e mutualità». In Lega Pro questa cifra si abbasserebbe in maniera vertiginosa, intorno ai quattrocento mila euro: da qui il timore di veder volare dalla finestra quattro milioni di possibili ricavi in soli novanta minuti. «In Lega Pro la quota assegnata alle società non è nemmeno paragonabile a quella della serie B», prosegue Valentini, «Ma qui parliamo solo di contributi, ci sono tanti altri aspetti economici che qui non vengono compresi. Tutto, naturalmente, dipende da come poi si vuole affrontare il campionato, sia esso in cadetteria o in terza serie: anche in quest’ultima ci sono società che spendono milioni di euro all’anno, vedi la Cremonese, per formare le loro squadre. Se si vuole arrivare a una società che possa durare a lungo, serve comunque il giusto mix tra obiettivi sportivi ed economici». Il che è ancor più scontato in Lega Pro, dove gli introiti crollano e l’abbassamento dei costi di gestione non basta per garantire stabilità economica alle società. C’è innanzitutto da considerare che per le retrocesse in Lega Pro è previsto il cosiddetto “paracadute”, un indennizzo una tantum assegnato dalla Lega, per questa stagione fissato in 900mila euro per la società retrocessa in terza serie dopo i playout, 800mila alla terz’ultima (il Padova se tra Siena e Avellino non riuscisse a raccogliere sei punti), 700 alla penultima (Reggina) e 600 all’ultima squadra classificata (Juve Stabia). Un palliativo che permette di “tamponare” l’emorragia economica causata dalla caduta in terza serie, ma che naturalmente non permette di per sé la sopravvivenza. Altre differenze tra serie B e Lega Pro, stando alle statistiche riportate oggi da Il Mattino, sono abissali: crollano gli introiti da stadio (4.848 gli spettatori media della passata stagione in B, contro i 1.935 della Prima Divisione), crolla il valore medio di produzione delle società (dagli 8 ai 15 milioni di euro in B per le società di media fascia, poco più di 3 in Lega Pro), e calano, ovviamente, anche tutti gli introiti derivanti dalla pubblicità, pur con l’ovvia considerazione che per far fronte a simili situazioni il primo passo è smantellare i contratti più onerosi per acquisire liquidità e diminuire i costi. Ce n’è abbastanza per capire la gravità della situazione: domani sera il Padova si gioca 4 milioni, ma la retrocessione i farebbe sprofondare tutti in un mondo completamente diverso a quello cui ci si era abituati negli ultimi 5 anni.