tutto padova

Stop alle amichevoli infrasettimanali: rischio infortuni troppo alto

Due gare davanti al pubblico dell’Euganeo per puntare a dare un ulteriore strappo al campionato. Questo l’obiettivo dei Biancoscudati: battere Giorgione e Dro per scollinare, agli inizi di aprile, quota 70 punti e rispedire indietro le gufate...

Redazione PadovaSport.TV

Due gare davanti al pubblico dell’Euganeo per puntare a dare un ulteriore strappo al campionato. Questo l’obiettivo dei Biancoscudati: battere Giorgione e Dro per scollinare, agli inizi di aprile, quota 70 punti e rispedire indietro le gufate che piovono da Valdagno. Come riuscirci? Le armi in possesso di Parlato sono tre. Squadra al completo. Questa la prima bella notizia di metà marzo. Con Busetto ormai avviato verso il recupero (anche se gli ci vorranno almeno altri dieci giorni di allenamenti personalizzati) e Ferretti e Nichele ormai pienamente reintegrati, Parlato ha tutti gli effettivi a disposizione e per non incappare in nuovi guai se li tiene stretti: “Da oggi fermiamo il tour delle amichevoli”, l’annuncio del tecnico biancoscudato. “Non vogliamo rischiare a questo punto del campionato, preferisco averli tutti sotto controllo, e i test magari li riprenderemo tra qualche settimana”. Oggi, dunque, tutti alla Guizza (dove ieri i giocatori hanno festeggiato il compleanno del presidente Bergamin) e momentaneo stop al tour della provincia. La domenica dobbiamo essere un tir che va a scontrarsi contro gli avversari”, spiega Parlato. “L’adrenalina sta aumentando, e vi accorgerete che da qui in avanti gli obiettivi di tutti si faranno ancora più importanti e l’unico modo che abbiamo di gestire il nostro vantaggio è scendere in campo al massimo lasciando da parte tutto il contorno”. Nemmeno le cinque gare in casa (delle otto rimanenti) sono un vantaggio: “Anche perché fino ad ora è in trasferta che abbiamo fatto meglio. Quindi voglio un Padova più concentrato, che sappia leggere e gestire bene la partita”. Ultima, ma prima per importanza per un allenatore che del volare basso ha fatto il suo biglietto da visita, la caratteristica richiesta alla squadra dal punto di vista mentale: “Basta una prestazione sbagliata o un gol preso malamente, e sarei costretto a mettere delle toppe alla situazione. Io voglio che nella mia squadra ci siano delle persone serie, che vadano avanti trascinate dall’entusiasmo dell’ambiente ma che sappiano che il momento di fare festa non è ancora arrivato. Siamo contentissimi della nostra situazione in classifica, i giocatori ci stanno dando dentro, ma da adesso in poi vi accorgerete che arriverà pane duro per noi”.