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Zancopè: “Un onore far parte di questa società . Portieri? In D l’ideale avere un giovane e un esperto”

«È un grande onore che la nuova società abbia avuto fiducia in me». Parla Adriano Zancopè che sarà il preparatore dei portieri dei Biancoscudati Padova, facendo parte dello staff tecnico messo a disposizione di Carmine Parlato. Dopo sei anni...

Redazione PadovaSport.TV

«È un grande onore che la nuova società abbia avuto fiducia in me». Parla Adriano Zancopè che sarà il preparatore dei portieri dei Biancoscudati Padova, facendo parte dello staff tecnico messo a disposizione di Carmine Parlato. Dopo sei anni nel “vecchio” Padova (preparatore dei portieri della squadra Primavera e coordinatore della scuola portieri di tutto il settore giovanile), continuerà a mettere a disposizione la sua esperienza nella neonata realtà calcistica. «È una situazione molto strana, anche se non trovo differenze sul piano psicologico dato che sono sempre nella società che rappresenta il calcio in città. Da padovano e da ex giocatore cresciuto nel settore giovanile biancoscudato è un grande piacere, e non nascondo un po’ di emozione per essere arrivato in prima squadra». Prosegue. «De Poli è stato il mio direttore sportivo per quattro anni quando giocavo al Cittadella, e mi ha chiesto la disponibilità a fare parte dello staff tecnico».«Quanto a Parlato, siamo stati compagni di squadra al Baracca Lugo nel 1992, e la nostra amicizia è sempre rimasta intatta dato che in questi anni ci siamo frequentati anche in città abitando entrambi a Padova. Siamo tutti professionisti, c’è la voglia di mettersi in gioco per una causa importante». Per lei, in pratica, è la prima volta nei dilettanti. «Li ho lasciati quando a 14 anni sono entrato nel Padova e tutta la mia carriera è stata nei professionisti. Anche per me è una nuova esperienza. Mi piace essere un formatore per i ragazzi e cercherò di portare questa mentalità anche in prima squadra, e con una visione sempre proiettata al futuro». Nel campionato di serie D molte squadre impiegano un portiere fuoriquota per avere un giocatore di esperienza in più in mezzo al campo. «L’ideale è avere una coppia di portieri formata da un giovane e da un esperto, è necessario che ci sia una situazione di questo tipo al Padova. Stiamo lavorando in questa direzione guardando anche al futuro, è obbligatorio per una società come la nostra».Sempre in tema di portieri, il ritorno di Andrea Cano sarebbe ben visto dai tifosi. «È un ragazzo che stimo in modo particolare e sappiamo che è un portiere valido, sarebbe utile alla causa. Ma non faccio io la squadra, è compito del direttore sportivo con l’avvallo dell’allenatore». Tornando al “vecchio” Padova, si aspettava un epilogo simile? «Non me lo sarei mai aspettato. Noi tecnici ci siamo anche esposti convinti che la società potesse andare avanti, abbiamo sempre fatto ciò che ci chiedevano di fare. Con la società avevo un contratto federale e la mia posizione è allineata a quella di tutti gli altri professionisti che c’erano, mi dispiace per una realtà importante con 104 anni di storia. Stiamo vivendo una situazione strana, ma ci sono tutte le condizioni per portare i tifosi al fianco della nuova società». Proprio con riguardo ai Biancoscudati Padova, in serie D deve recitare un ruolo da protagonista. «Essere obbligati a vincere non aiuta nessuno, abbiamo bisogno di tranquillità e del sostegno della città, dei tifosi e dei giornalisti. Mai come in questo momento è importante restare tutti uniti».