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EDITORIALE Quando contano i fatti (più delle parole) è sempre cosa buona

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Le prime mosse della società danno segnali di grande stabilità e programmazione. Continua però la tensione con l'amministrazione comunale
Stefano Viafora
Stefano Viafora Direttore responsabile 

Lo scorso 29 giugno Diego Bonavina aveva dichiarato che Padova-Vicenza di Coppa Italia, prima partita ufficiale della nuova attesa stagione dei biancoscudati, si sarebbe giocata regolarmente all'Euganeo. Ancora una volta l'assessore però è stato smentito dalle circostanze. Anche se dietro le quinte, come vi abbiamo raccontato oggi, il Comune sta facendo di tutto per non perdere il match di Coppa Italia, spostandolo a Piacenza. Rimane in piedi un'altra promessa importante, da cui dipende il ritorno allo stadio degli ultras: la Tribuna Fattori sarà sistemata con capienza di 1.200 posti (più seggiolini montati), eliminando la barriera divisoria con la tribuna est. Rivedremo dunque la Fattori sistemata e gli ultras al loro posto per la prima partita casalinga di campionato (probabilmente non il 22 agosto perchè il club ha fatto richiesta di giocare la prima in trasferta)?

L'assessore però in questi mesi si è prodigato piuttosto ad attaccare la società, ormai neanche più velatamente come faceva prima, nel tentativo di spostare l'attenzione dal suo operato (disastroso purtroppo per lui, ma non solo riguardo al fallimentare fin qui progetto sull'Euganeo, vedi anche Colbachini e altre magagne relative ad impianti sportivi della città che qui non approfondiremo). Nelle sue dichiarazioni pubbliche, a taccuini ben selezionati (sic!), Bonavina ha alzato dubbi sulla scelta di Oughourlian di comprare il Bollaert-Delelis (stadio del Lens) invece dell'Euganeo (doppio sic!), oppure per i mancati comunicati stampa del Padova sulla trattativa (?) di cessione della società (davvero ce n'era bisogno?). Tante parole, pochi fatti per lui.


Sarebbe bello che finisse questa diatriba tra Calcio Padova e Comune (in ogni caso, non ci appassiona parteggiare per uno o per l'altro). Ma volendo essere oggettivi: da una parte, appunto, c'è chi mette i fatti davanti alle parole, dall'altra chi fa l'esatto contrario. C'è chi aveva iniziato subito a puntare il dito per il silenzio della società nel mese di giugno (periodo normalmente di calma piatta per i club calcistici che devono riorganizzarsi per la nuova stagione). E invece, ecco dal 30 giugno gli annunci: fine contratto, rinnovi, nuovi acquisti e allungamento triennale all'allenatore.  I titoli di coda, come previsto, sono arrivati anche per quell'assurda telenovela, scritta e diretta da qualcuno dotato di fervida fantasia. Finalmente sono arrivati i diretti interessati a sgonfiare l'enorme farsa del "Padova ceduto", o vicinissimo alla cessione, a misteriosi acquirenti di cui non si conoscono tra l'altro (ancora oggi) profilo e standing finanziario. Tra qualche mese ci ricorderemo forse con un po' di affetto della leggendaria cessione del Calcio Padova al fondo Primera Capital (incontattabile, mail non funzionanti, nessuno che risponde al telefono...), e dell'ingegnere 66enne, ex gloria dei Saints Padova (siamo stati informati anche sul ruolo che occupava al tempo, tight end, una sorta di attaccante). Come ci si ricorda di un personaggio di contorno in una fiction RAI: non determinante, ma simpaticamente presente. In attesa del closing (c'è chi aveva già lo champagne in frigo e l'editoriale salvato in bozza) qualcuno si è beccato un clamoroso ghosting.

E ora avanti, il campionato incombe. La Serie B ci aspetta. Con o senza fondi panamensi, americani o venusiani. Le premesse sono ottime: contratti allungati a ds e allenatore (addirittura un triennale, senza clausole rescissorie), un'operazione clamorosa di mercato con ricadute, inevitabilmente e giustamente, anche sul marketing come quella del Papu Gomez. Breve parentesi: la sua presenza va capitalizzata in tutti i modi dal Padova, a partire da una presentazione di tutto rispetto (forse si potevano gestire un po' meglio le sue prime uscite con la maglia biancoscudata, almeno in modo più coordinato).

Ma aldilà della presenza di Papu Gomez (e di Baselli a centrocampo), le prime operazioni di mercato sono interessanti. La strada è quella tracciata dalle ultime squadre neopromosse, che al primo anno di B hanno ben impressionato grazie e soprattutto alla conferma del gruppo vincente dell'anno prima. Il Padova lo sta integrando con giovani di prospettiva ma già con esperienza tra i prof come Jonathan Silva (in prestito), Seghetti (investimento della società) e Lorenzo Villa (che ha un campionato di C con Pineto e Juventus) o chi ha già presenze con le selezioni azzurre come Harder. Sugli esterni una sicurezza come Ghiglione che, se ritrova lo smalto di un anno fa può davvero fare la differenza in categoria e un altro esperto atteso a breve (sfumato Corrado, può essere Sala). La ciliegina sulla torta sarà ovviamente il centravanti di categoria, ma attenzione a una possibile "chicca" in arrivo (Mirabelli ci sta lavorando, vedremo). E poco male alla fine se si dovrà fare i conti con una cessione eccellente come quella di Delli Carri (per il quale - nel caso - non entrerà nelle casse meno di mezzo milione). Si cercherà un altro profilo importante perchè, come ha detto Andreoletti, serve avere il fuoco dentro. Soprattutto se sei una neopromossa che vive anche di entusiasmo e voglia di emergere.