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Dopo la carta stampata, il web sorpassa anche la tv: Dazn e la sfida a Sky

“In cinque anni diventeremo grandi come Sky Sport”. Dazn entra a gamba tesa nel mercato dei grandi broadcaster che operano sul mercato italiano. Ieri, alla presentazione ufficiale milanese dei palinsesti, bastava dare un’occhiata...

Stefano Viafora

"In cinque anni diventeremo grandi come Sky Sport". Dazn entra a gamba tesa nel mercato dei grandi broadcaster che operano sul mercato italiano. Ieri, alla presentazione ufficiale milanese dei palinsesti, bastava dare un'occhiata al cast degli opinionisti e conduttori per capire che la nuova piattaforma, sbarcata nel nostro Paese dopo Germania, Giappone, Canada, Austria, Svizzera e Usa (negli States per adesso solo con un'offerta verticale dedicata ad alcuni sport di nicchia), fa sul serio. Da Paolo Maldini (al debutto assoluto come commentatore) a Schevchenko, da Figo a Cravero, passando per i popolari giornalisti Pardo e Leotta. Ma qual è la grande novità di Dazn? Che a differenza di Sky e Mediaset, la piattaforma inglese è nativa digitale. James Rushton, Ceo di Dazn, lo ha spiegato bene: il 95% degli italiani ha un telefonino, inoltre nelle case ci sono più smart tv (le tv di ultima generazione collegate a Internet, ndr) che abbonamenti al cavo. Le abitudini sono cambiate e ci sono grandi potenzialità nel consumo digitale. Questo giustifica l'enorme investimento, oltre che per lo staff e le infrastrutture, anche per l'offerta: 114 partite di Serie A (con la prima giornata di Inter, Lazio e Napoli) e all’intera Serie B per i prossimi tre anni, il campionato spagnolo e quello francese, e poi la Libertadores, la Coppa Sudamericana, la Coppa d’Africa, la FA Cup e la Coppa di Lega inglese. E per quanto riguarda le altre discipline: Nhl, Mlb, Heineken Champions Cup, Guinness Pro14, Ufc, Matchroom Boxing, Showtime Boxing, Bellator Mma, Pdc Darts e il World RallyChampionship. L'abbonamento costerà 9.99 euro al mese con i primi 30 giorni gratuiti e la possibilità di disdire (non servirà registrarsi con lunghe procedure). L'avanzata digitale non si può arrestare, adesso anche i grandi network televisivi lo hanno capito. I vecchi media tradizionali, tv via cavo e carta stampata, avranno un ruolo sempre più marginale.