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Peghin, il tessitore silenzioso che proverà a “rompere la maledizione”

Peghin
Al secondo anno di presidenza, l'imprenditore padovano è sempre più apprezzato all'interno del club. Sarà lui l'uomo della rinascita?
Stefano Viafora
Stefano Viafora Direttore responsabile 

C'è un altro punto di forza in questo Padova che stupisce, oltre a quelli ben visibili dalle... tribune (il gioco della squadra, il rendimento dei singoli, le idee del giovane allenatore). Il Padova dei record è anche il Padova del presidente Francesco Peghin, carica che l'imprenditore sessantenne ricopre da un anno e mezzo, dopo l'ingresso in società con il 25% nel giugno del 2023.

Un presidente atipico

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Un presidente indubbiamente atipico rispetto a tanti pari-grado del calcio italiano: una passione forte per questi colori (che lo porta a seguire tutte le partite dalla panchina), ma che non sfocia mai in dichiarazioni e comportamenti sopra le righe. L'amore per Padova è ad ampio raggio, la sensibilità e il legame con il territorio sono certificati dagli altri ruoli ricoperti in passato: i titoli mondiali-padovani di vela, la presidenza a Confindustria, la candidatura a sindaco.


Il "matrimonio" con Joseph Oughourlian, nato negli uffici dell'Arcella di Blowtherm (l'azienda di famiglia), si è rinsaldato nei mesi successivi. Uno stile e un modo di operare, quello di Peghin (che ricoprirà il ruolo di presidente almeno fino a ottobre 2025), molto apprezzato dal finanziere, che ha speso parole d'elogio in più occasioni per lui. Un tessitore silenzioso che ha portato in dote al Calcio Padova i tanti legami e le relazioni con il sistema produttivo della città ma non solo (vedi l'importante sinergia creata con La Città della Speranza). "Siamo un gruppo coeso - ha dichiarato di recente il nuovo vice presidente del Padova, Luca Destro - e quando Peghin è arrivato ha dimostrato di avere uno stile pacato ma molto incisivo nelle scelte. Si sta prendendo carico di molte cose anche delicate e ci sta aiutando tanto". Visto il tipo di proprietà del Calcio Padova, con il socio di maggioranza quasi completamente assente, la sua presenza (ben tangibile, basti notare le sue immancabili dichiarazioni post partita) è preziosa e funziona anche da trait d'union con il tifo.

Sarà il presidente della rinascita?

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Peghin crede fortemente nel ritorno in serie B, nella possibilità di rompere l'incantesimo che vuole il Padova ingabbiato nella terza serie del calcio, eterno secondo. "Ho perso 5 volte il campionato di mondo di vela, ma non mi sono mai arreso" ha detto in un'intervista, facendo intendere che lo sport dà sempre seconde chances. Il suo può essere considerato anche un investimento (per quanto questo sia un termine che stride parecchio quando si parla di calcio), spinto dal suo amore per il Padova. Il 25% acquistato in serie C potrebbe acquisire maggior valore se si comincerà a scalare le categorie e creare nuovi asset di valore per il club. Ma sono discorsi prematuri. Nè centro sportivo, nè tanto meno stadio, né potenziamento del settore giovanile (che comunque sta lavorando molto bene) oggi sono priorità assoluta. La focalizzazione delle risorse resta sulla squadra e sul cercare di perseguire l'obiettivo, la promozione in B. Le plusvalenze vengono investite nel mercato e nei giocatori. Con la serie B, può iniziare una nuova era. Probabilmente con Francesco Peghin ancora presidente.

 

 

 

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