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Pronto ad affondare il colpo, Joe Tacopina sta per entrare in un nuovo club italiano

Redazione PadovaSport.TV

“All’anagrafe è Joseph, ma tutti lo chiamano Joe: nato 54 anni fa a Brooklyn da emigrati italiani (padre romano, madre di Montelepre), Tacopina è uno che ce l’ha fatta, l’emblema dell’American dream” scriveva lo scorso giugno il quotidiano La Repubblica in un lungo articolo che ripercorreva le tappe italiane di Tacopina.

Pur non navigando nell’oro, i suoi genitori non badarono a spese per la sua istruzione: così Joe è diventato il primo avvocato in famiglia, e non uno qualsiasi. Se negli States Tacopina è un avvocato di grido, in Italia è famoso grazie al calcio. Eppure, le cose non erano iniziate bene: nel 2008 insieme a Paul D’Emilia prova a rilevare il Bologna da Alfredo Cazzola, ma sul più bello la trattativa si arena. Secondo le malelingue, gli americani non avevano abbastanza soldi. Joe però non si arrende e tre anni dopo è nella cordata americana guidata da Thomas DiBenedetto che acquista la Roma: Tacopina diventa vicepresidente del club per cui tifava il padre, ma nel settembre 2014 si dimette. In testa ha già altro: il Bologna, di nuovo. In tandem con il magnate canadese Joey Saputo, rileva il club ed è presidente nella stagione che si chiude con il ritorno in Serie A dei rossoblù. L’idillio però dura meno di un anno: Tacopina rompe con Saputo, gli fa causa e chiede un risarcimento di cinque milioni di dollari. Le parti trovano un accordo e, si mormora sotto le Due Torri, con la sostanziosa buonuscita ricevuta, a ottobre 2015 Tacopina mette in piedi un’altra cordata americana e diventa presidente del Venezia, reduce dal fallimento e costretto a ripartire dalla Serie D. La cura americana fa miracoli: due promozioni di fila e ritorno in Serie B dopo 12 anni

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