"Mi offrii al Vicenza con contratto in bianco, ma Cristallini non accettò". Andrea Roger Rabito ha due rimpianti: non aver mai esordito in A e non aver mai giocato per la squadra della sua città. Oggi è ds e responsabile del settore giovanile del Dueville, società per la quale allena anche una formazione baby. Il calcio, insomma, è rimasto il suo lavoro. Nato calcisticamente al Milan, al Giornale di Vicenza ricorda: "Ero un giovane e davanti c’erano dei mostri sacri - spiega - però avevo la maglia con numero e nome, che soddisfazione. Feci qualche panchina con Zaccheroni, a Cagliari e al Meazza con la Fiorentina, ma giocai solo l’amichevole con la Dinamo Kiev, organizzata dopo l’acquisto di Schevchenko». Poi il passaggio alla Reggiana e il periodo d’oro con tre promozioni consecutive con Modena, Sampdoria e Livorno. Ternana, Rimini, Albinoleffe e infine il Padova dove ritrovò l’amico Eder Baù. "Siamo molto amici, sta ancora giocando e sta facendo bene, se lo merita per la grande passione che ha". Tra gli amici del calcio anche Giorgio Chiellini: "Era mio compagno ai tempi del Livorno, oggi mi regala ancora qualche biglietto per vedere la Juve. Un ragazzo di una umiltà unica, una caratteristica che fa la differenza tra i professionisti. Anzi, ora che conosco meglio il mondo dei dilettanti posso dirvi che ci sono grandi talenti che però non esploderanno mai. La differenza? Proprio l’umiltà: è quella che ti permette di migliorarti sempre. Molti dilettanti non ce l’hanno proprio".
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Rabito: “Mi proposi al Vicenza con contratto in bianco, non mi presero. E a Padova è nata una grande amicizia”
“Mi offrii al Vicenza con contratto in bianco, ma Cristallini non accettò”. Andrea Roger Rabito ha due rimpianti: non aver mai esordito in A e non aver mai giocato per la squadra della sua città. Oggi è ds e responsabile del...
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