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Serie C, sciopero in vista e verdetti della giustizia sportiva: ecco perchè è complicato partire il 27 settembre

Redazione PadovaSport.TV

Infine, per non farsi mancare proprio niente, ecco lo stato di agitazione dei calciatori di Serie C contro la norma che restringe d’ufficio le rose, imponendo alle società un numero massimo di tesserati. A tale proposito si è recentemente espresso Davide Biondini, già consigliere dell’AIC (Associazione Italiana Calciatori) ed attualmente collaboratore di Assocalciatori (le due “organizzazioni sindacali” del settore): “Se una squadra vuole tesserare 22 giocatori perché le statistiche dicono che in media si utilizzano 22 calciatori a stagione, lo faccia. Ma non vedo perché devi obbligare a farlo anche chi potrebbe dare la possibilità di lavorare a chi può farlo. Non si capisce perché rendere obbligatoria la cosa per tutti, dal momento che diverse società investirebbero volentieri su un numero maggiore di tesserati. La realtà è che così si riduce il gap tra le prime e le ultime. Ma con un livellamento verso il basso: la paura è che venga fuori una Lega Pro di qualità inferiore rispetto al recente passato. Per ridurre il gap servirebbe ricercare soluzioni che permettano a tutti i club di investire di più, non limitare le società più forti economicamente. Questa situazione rende contente solo le società che, con un budget limitato, pretendono di essere competitive come le altre. Andando avanti così ci sarà un danno che non potremo accettare in silenzio. Lo stato di agitazione è stato proclamato, speriamo di non dover arrivare allo sciopero. Ma per non scioperare dovrà cambiare qualcosa” (intervista raccolta da tuttoc.com).

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