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«In seguito al richiamo degli avvocati del tribunale di Verona curatori del fallimento della Ac Chievo Verona faremo richiesta alla Covisod che ci aveva autorizzato all’utilizzo del nome Chievo-Sona di ritornare all’origine e di chiamarci nuovamente solo Sona. Un iter che penso però abbia bisogno di tempi tecnici» dice Paolo Pradella, presidente del Sona (nella foto), interpellato da L'Arena.
Il patron del club veronese rende noto dunque quello che si sospettava da un po': nessuna traccia di fusione, la società è ancora identica a quella del vecchio Sona, colori sociali compresi. La tanto sbandierata fusione non è mai decollata. L'unica operazione di vernissage era stata fatta sul nome, ma ora appunto ci sarà un passo indietro. In attesa degli eventi, la squadra di Zanini ieri ha disputato a Carpi la sua prima amichevole stagionale con l’ambiziosa compagine emiliana. Davanti a 200 persone, è finita in parità (2-2).
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