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Il Padova ritrova sulla sua strada per la serie B la giovane Juventus, già incrociata due anni fa ai playoff. Allora i bianconeri erano allenati da Fabio Pecchia (che è andato in serie A con la Cremonese, proprio insieme ai due ex gioielli della Juve B Fagioli e Zanimacchia) e vinsero 2-0 eliminando i biancoscudati di Mandorlini. Quest'anno invece sei punti su sei in campionato conquistati dal Padova: 2-0 all'Euganeo e 2-1 al Moccagatta di Alessandria, stadio in cui come noto gioca la Juventus B.
Il progetto, pionieristico, della cosiddetta Juventus B è ancora unico in Italia nel suo genere. Per la seconda volta la squadra è entrata nella fase nazionale dei playoff per giocarsi il salto in serie B, obiettivo del club bianconero per poter accedere a un livello calcistico di maggior qualità per i suoi giovani prospetti. Ci proverà Zauli, dopo che non ci sono riusciti i colleghi Pecchia e Zironelli. La squadra è ben equilibrata e ha molta qualità, che potenzialmente gli può permettere di superare qualsiasi avversario in serie C. Potenzialmente, però, perché il talento non basta in partite di grande agonismo e tensione, dove serve una buona dose di mestiere e malizia oltre che cattiveria sportiva e concentrazione, doti che per motivi anagrafici mancano ancora ai ragazzi di Zauli. Indubbiamente però è uno degli avversari peggiori per il Padova, squadra a cui manca un po' di ritmo (come ha ribadito ieri anche Claudio Foscarini, da commentatore ai nostri microfoni)e che dovrà vedersela adesso con giocatori atleticamente più vigorosi.
Se due anni fa i giovani da tenere d'occhio erano Fagioli, Zanimacchia e Frabotta, quest'anno i fari sono puntati in particolare su Soulè e Da Graca. Zauli schiera la squadra di solito con il 4-3-2-1, con Da Graca terminale offensivo: il classe 2001 palermitano è uno dei giocatori di maggior qualità della Juventus Under 23. Per lui è già arrivato l’esordio in prima squadra, prima in Coppa Italia e poi in Champions League. Grandi aspettative anche su Soulè, talento argentino di piede mancino, che gioca centrocampista offensivo, di solito con Compagnon dietro la punta. È già nel giro della nazionale e su di lui la Juventus ha grandi progetti. Ma attenzione anche a Miretti, il piccolo Marchisio, classe 2003 che Allegri sta testando anche in prima squadra. Un centrocampo all'insegna di equilibrio e fantasia, dove trovano spazio anche interpreti del calibro di Iocolano, Zuelli, Leone, Barrenechea o Sersanti. Solido anche il blocco difensivo centrale, con i collaudati Israel in porta e De Winter, insieme all'esperto fuori quota Poli. Insomma non proprio giovani allo sbaraglio e decisamente molto più temibili rispetto al primo anno, un avversario davvero complicato per Massimo Oddo.
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