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Pallanuoto maschile, come far coesistere scuola e sport agonistico: l’esempio di Giliberti

Si chiama Giorgio Giliberti, ha 17 anni (a Settembre ne fa 18), ed è il più giovane giocatore del Plebiscito Padova, squadra di A2 maschile di pallanuoto. Giorgio ha una storia particolare, si è trasferito a Padova in Settembre (ancora 16enne)...

Redazione PadovaSport.TV

Si chiama Giorgio Giliberti, ha 17 anni (a Settembre ne fa 18), ed è il più giovane giocatore del Plebiscito Padova, squadra di A2 maschile di pallanuoto. Giorgio ha una storia particolare, si è trasferito a Padova in Settembre (ancora 16enne) da Palermo, stravolgendo la sua vita, diventando così il primo atleta nella storia della pallanuoto maschile patavina a sposare il progetto del Plebiscito ancora da Junior (e, al momento, ha anche tre gol all’attivo). Ma non è solo la pallanuoto che ha spinto Giorgio a trasferirsi a Padova: “Già dal primo anno del Liceo stavo cercando una Scuola Internazionale in grado di iniziare a prepararmi per un futuro internazionale - commenta Giorgio - i miei genitori hanno sempre supportato la mia scelta, permettendomi di fare già l’anno scorso richiesta all’UWC (The United World Colleges) ma nella durissima selezione per l’accesso con borsa di studio riguardante l’Italia Meridionale passavano soltanto i primi due classificati, ed io purtroppo, pur avendo dato il massimo, non ce l’ho fatta! Da lì abbiamo iniziato insieme ai miei genitori a cercare le migliori scuole internazionali, prendendo in considerazione soltanto città del Nord Italia dove fosse presente anche una squadra di pallanuoto. Non potevo abbandonare questo sport, la mia più grande passione”. La scelta, alla fine, è ricaduta su tre città: Torino, Trieste e Padova. Tutte e tre con ottime scuole internazionali ma, soprattutto, con valide squadre di pallanuoto militanti in Serie A2 (Giorgio ha giocato, fino allo scorso anno, con il TeLiMar Palermo in A2 Girone Sud). Ma perché proprio Padova? “Alla fine - continua Giorgio - sono stati decisivi David Barbiero, Paolo Pisani e Fabrizio Cattaruzzi. Mi hanno supportato nella scelta di cambiare vita, trasferendomi a Padova, mi hanno accolto come se fossi a casa, già prima del match di play-off dello scorso anno”. Il contatto con il Presidente del C.S. Plebiscito non è partito dal padre Marcello, Presidente proprio della TeLiMar Palermo, ma dalla F.I.N.: "I miei genitori - spiega - capendo che le mie aspirazioni erano di più ampio respiro rispetto a quello che Palermo poteva offrirmi dal punto di vista scolastico, hanno chiesto alla F.I.N. un aiuto per trovare una Società che potesse essere interessata ad avere me in squadra, soprattutto nel Nord-Italia, per poter conciliare lo studio allo sport. A seguire il contatto di mio padre con David e la definizione di questo progetto ambizioso”. Giorgio, comunque, non era un nome nuovo agli allenatori, si era già contraddistinto in ambito giovanile quando con la sua squadra di casa conquistò lo scudetto nazionale Under 17 B. “Come scuola ho scelto The International School of Padua, una delle migliori scuole internazionali in Italia, i professori sono ottimi e l’indirizzo l’ho scelto per l’interesse nei confronti delle materie economiche” spiega. Un grande cambiamento, anche se non è la prima volta fuori di casa (ha lavorato per un mese in America già a 15 anni): ma adesso abita da solo, in convitto alla Casa del Fanciullo (per Giorgio una vera e propria casa, in cui è stato accolto con enorme affetto dal Direttore Don Orlando), e affronta giornate intense di studio e allenamenti. La sveglia è alle 7.30, colazione e subito scuola (dalle 9.00 alle 16.00), poi c’è lo studio, l’allenamento dalle 18.00 alle 21.00, la cena, e poi di nuovo studio sino a tarda sera per andare poi a dormire non prima dell’1.00. “Ho pochissimo tempo per la vita sociale, tento di uscire soltanto nel week-end quando posso. I compagni di squadra mi hanno accolto come una famiglia: soltanto di rado esco con qualche mia compagna di scuola mia coetanea”.Una vita decisamente diversa dai 17enni di adesso, un’esperienza di vita importante in un ambito, lo sport, che si distingue sempre per l’esempio di correttezza e di organizzazione che riesce ad infondere nei giovani atleti. Entrare alla International School non è stato semplice: provenendo da un “normale” Liceo Scientifico, Giorgio ha dovuto superare il test d’Inglese (al secondo tentativo, con un debito poi recuperato nel primo trimestre), materia fondamentale considerato che tutti gli insegnamenti vengono impartiti in lingua inglese, colmando il gap della lingua in pochi mesi ora la sua condotta scolastica è eccellente. Ha incontrato una professoressa che ha visto in lui del potenziale, e’ una IB Coordinator (una specie di tutor), Anne Hallihan, che insieme alla Vice-Preside, Professoressa Bianchi, lo stanno sostenendo in questo impegnativo percorso didattico. Sull'esperienza a Padova: “Quando sono arrivato a Padova ho trovato delle bellissime persone. Mi hanno accolto come in famiglia, sia i più grandi, su cui posso sempre contare per carpire qualche qualità sia in ambito sportivo che umano, sia i miei coetanei, siamo tutti amici. Il nostro è un gruppo coeso, unito, e si nota anche quando giochiamo. Non esistono individualismi, il nostro punto di forza è proprio il gruppo, e grazie a questo abbiamo modo di lavorare quotidianamente insieme in maniera costruttiva”. Sul cambiamento rispetto a Palermo e sul debutto in A: “La prima partita l’ho disputata due anni fa proprio con la TeLiMar Palermo. Segnai anche un gol, all’epoca. Il girone Sud di A2 è molto differente da quello Nord, è meno tecnico e più fisico. Qui tutte le squadre sono di alto livello tecnico e soprattutto tattico, mentre al Centro-Sud le squadre sono più forti dal punto di vista fisico e di preparazione. Nel girone Nord tutti possono giocarsela con tutti, generalmente solo una squadra (quest’anno è il Trieste) ha una marcia in più rispetto alle altre, mentre al Sud ci sono sempre 4-5 squadre di prima fascia. Noi del Plebiscito abbiamo pareggiato 5 volte in casa, mai una gioia! Ma non abbiamo un livello di gioco inferiore rispetto alle altre squadre, ce la giochiamo con tutte. Intanto abbiamo vinto la prima partita (sabato scorso con l’Imperia), ora abbiamo molte partite in casa, sia con squadre sotto di noi in classifica che anche con squadre favorite. Il fattore campo è importante, e il nostro gruppo in casa riesce a dare sempre il meglio. Abbiamo vinto anche questo sabato con il Brescia ultimo in classifica (12 a 11 il risultato finale). Ora siamo concentrati e mentalmente pronti per la prossima sfida, sabato 28 fuori casa contro il Sori secondo in classifica”. Le parole dell’allenatore Fabrizio Cattaruzzi: “Giorgio ha portato in squadra una ventata di entusiasmo, ha un grande attaccamento alla squadra, pur essendo con noi da solo un anno. Proviene da un campionato totalmente diverso, impostato sull’individualismo, tatticamente all’opposto del girone Nord. Ora si sta adeguando al nostro tipo di gioco, ed è in grande miglioramento”.