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Borsatti e la lista dei 100 contrari al Plebiscito, le spiegazioni stasera a PadovaNelCuore

C’è anche il super tifoso Gianfranco Borsatti nella lista dei cento tifosi biancoscudati che hanno sottoscritto la lettera dello storico supporter padovano Mario Merighi, inviata al sindaco di Padova Massimo Bitonci. Nella lettera si...

Redazione PadovaSport.TV

C'è anche il super tifoso Gianfranco Borsatti nella lista dei cento tifosi biancoscudati che hanno sottoscritto la lettera dello storico supporter padovano Mario Merighi, inviata al sindaco di Padova Massimo Bitonci. Nella lettera si sottolinea l'esigenza di uno stadio nuovo per il Calcio Padova, con l'auspicio però di concentrare tutte le energie sull'Euganeo e non sul rifacimento del Plebiscito, progetto portato avanti con forza proprio da Bitonci e appoggiato da molti tifosi del Padova. Proprio Borsatti (nella foto, due anni fa ospite a Mediaset), con una delegazione di tifosi dei club biancoscudati sarà presente alla prima di PadovaNelCuore (ore 21.30 su Telecittà canale 73 o in diretta sulla pagina Facebook di PadovaSport) per spiegare il senso della lettera e parlare della sempre più "calda" questione stadio.

Di seguito la lettera di Mario Merighi:

“Chi sottoscrive questo documento è tifoso biancoscudato “da una vita”. Abbiamo vissuto le mitiche stagioni dell’Appiani ed abbiamo subito il trauma del trasloco all’Euganeo: uno stadio mai finito (curva nord e sud ridotte ad un solo anello e senza copertura) che – per usufruire del contributo ad hoc in occasione dei Mondiali del ’90 – è stato dilatato a dismisura per dare spazio ad una pista d’atletica in grado di ospitare i meeting internazionali (uno all’anno!…). Lungi da noi quindi dire che l’Euganeo, così com’è va bene. E perciò con grande entusiasmo avevamo accolto la decisione del Comune di sistemare lo stadio Colbachini per trasferire li il meeting di atletica. Decisione che, a nostro avviso, avrebbe dovuto comportare contemporaneamente lo smantellamento della pista all’Euganeo ed un progetto di completamento e ristrutturazione, utile ad avvicinare il pubblico – in particolare, le curve – al campo di gioco, per far vivere meglio a tutti lo spettacolo calcistico. Pensavamo e pensiamo che un tale progetto potrebbe anche trovare, sul piano economico, un almeno parziale supporto privato, tenuto conto degli spazi che l’avvicinamento delle curve “libererebbe”, consentendo usi eventualmente anche commerciali o legati all’ industria del divertimento degli spazi “liberati” (e quindi in grado di autofinanziarsi). In questi mesi invece è andato avanti un progetto per il Plebiscito che – oltre alla vera e propria messa a norma dello stesso – prevede anche un ampliamento della capienza sino a 12.000 posti, con l’intento di trasferire li le gare interne del Calcio Padova. Una tale scelta ci lascia stupiti e – ci sia consentito di dirlo – ci trova anzi assolutamente contrari. Precisiamo, a scanso di equivoci, che le nostre sono considerazioni esclusivamente “da tifosi”, prescindendo da ogni considerazione su costi, problematiche urbanistiche e di traffico, compatibilità con la presenza di altre attività sportive che hanno sede nello stesso ambito. Tantomeno ci sfiorano ragionamenti di tipo politico, non avendo nessuno di noi tessere di partito in tasca (e tuttavia molti di noi non nascondendo di essere elettori o simpatizzanti del Sindaco in carica). Dunque prendiamo questa posizione esclusivamente perché “tifosi”, e come tali volendo sperare che in un futuro (più prossimo possibile) il Calcio Padova possa calcare i campi della serie B o anche della serie A. Ecco, questo è il punto fondamentale: l’Euganeo con tutti i suoi difetti attuali – tuttavia in buona parte rimediabili – è uno stadio “importante”, idoneo ad ospitare squadre e tifoserie blasonate; il Plebiscito – per quanti ampliamenti ed adattamenti si possano immaginare – resterà sempre uno “stadietto” più idoneo a far riannusare le atmosfere della serie D che quelle dei campionati maggiori Da questo punto di vista, noi vorremmo chiedere anche alla Società (i cui “rifondatori” non loderemo mai abbastanza) di non farsi sedurre da richiami sia pure “ruspanti” ma poco proiettati al futuro, per svolgere invece nella vicenda un ruolo in linea con le ambizioni dichiarate anche per il breve periodo. Fra l’altro – per portare più pubblico – si potrebbe pensare ad iniziative mirate ai ragazzini ed alle famiglie, sfruttando proprio l’attuale “sovradimensionamento” dell’Euganeo, dedicando loro settori appositi e praticando una politica di prezzi particolarmente invogliante: meglio 20.000 spettatori a 5 euro che 5.000 a 20 euro ! Aggiungiamo che abbiamo seri dubbi che deroghe, ammesse per società con stadi vetusti, possano essere concesse anche nel caso come il nostro, in cui si rinuncia ad uno stadio perfettamente a norma, per “ridursi” in uno più piccolo e con molti problemi: a questo fine sembrerebbe utile una consultazione – non generica ma su un progetto sufficientemente preciso del nuovo Plebiscito – con le Autorità ed Enti che hanno voce in capitolo per l’abilitazione dei campi di gioco. Né possiamo credere, se non a livello di battuta, che si possa davvero pensare (come abbiamo letto) ad un utilizzo del Plebiscito come regola generale, dirottando però all’Euganeo partite particolarmente importanti o con consistente apporto di tifoserie avversarie.

Il colmo per noi tifosi poi sarebbe che magari una squadra “cugina” (Cittadella, Vicenza, Venezia…), più fortunata ma sprovvista di stadio idoneo, arrivasse alla serie A e ottenesse proprio l’Euganeo per le proprie partite interne, mentre noi giochiamo al Plebiscito !!!… In definitiva, con la presente rivolgiamo un caldo appello al Sindaco ed alle Società, perché siano esaminate seriamente le possibilità di completamento e ristrutturazione dell’Euganeo come stadio “da calcio”; e quindi a cominciare dalla realizzazione di una nuova “curva” sud a ridosso della porta, completa di copertura ed in armonia con le attuali tribune est ed ovest, come era nel progetto originario. Ed in questo modo anche quella parte di tifoseria che in qualche modo “spinge” per il Plebiscito perché garantirebbe maggiore vicinanza dei tifosi al campo, potrà essere soddisfatta e nel contempo avremo mantenuto intatte tutte le potenzialità di scalata ai vertici nazionali del nostro amato Calcio Padova. Per quanto riguarda infine l’aspetto economico, crediamo che nel caso di impiego di risorse pubbliche si possa procedere per stralci; ma sopratutto che non sia impossibile pensare ad una privatizzazione dello stadio ed in particolare dei nuovi spazi ricavabili dall’avvicinamento delle curve, con onere quindi della realizzazione a carico dei privati interessati.