primo piano

Cittadella, Gabrielli: “Dobbiamo essere più cattivi. Domani parto per Bari con l’aereo della squadra, devono sentire il presidente vicino”

Il rischio è quello di scivolare in Lega Pro senza nemmeno rendersene conto. Questo Cittadella, vittima della propria preoccupante abulìa offensiva (un gol nelle ultime 4 gare) e che ha la pericolosa tendenza ad incappare sempre in qualche...

Redazione PadovaSport.TV

Il rischio è quello di scivolare in Lega Pro senza nemmeno rendersene conto. Questo Cittadella, vittima della propria preoccupante abulìa offensiva (un gol nelle ultime 4 gare) e che ha la pericolosa tendenza ad incappare sempre in qualche sbavatura difensiva, da quattro turni si trova ancorato alla terz’ultima posizione, senza mai aver avuto un sussulto che possa far sperare in un recupero. Eppure l’obiettivo è ancora raggiungibile, con la zona playout distante due punti e quella salvezza tre. Ne è convinto anche Andrea Gabrielli, numero uno della società granata. Presidente, ci crede ancora? «Dobbiamo. Finché la matematica non ci condanna, abbiamo l’obbligo di crederci, anche perché i risultati degli ultimi turni non sono stati del tutto sfavorevoli e gli spazi per una risalita ci sono. È chiaro, però, che è necessario alzare l’asticella: quanto abbiamo fatto sinora non è sufficiente». Avete valutato l’ipotesi di un ritiro anticipato? «Non credo che sia questa la soluzione. Lo sarebbe se vedessi un gruppo che non segue l’allenatore o che ha bisogno di ritrovarsi, ma non è così. Oltretutto i ragazzi stanno già assieme tutti i giorni». Ha avuto un confronto con i giocatori dopo la sconfitta con lo Spezia? «Ne abbiamo avuti molti, di recente, sia io che Marchetti. E per essere ancora più vicino alla squadra domani la seguirò a Bari sullo stesso aereo». Ha detto che quanto fatto sinora non è sufficiente: qualcuno l’ha delusa fra i giocatori? E avete errori da imputarvi a livello dirigenziale? «Non è il momento dei capri espiatori: ora dobbiamo andare avanti tutti nella stessa direzione, i bilanci li faremo alla fine. In questo momento, poi, non abbiamo bisogno di cercare colpevoli. Anzi, il problema è proprio contrario: ci serve maggiore autostima, quella che permetterebbe a chi va in campo di avere più sicurezza nelle giocate. Ciò che posso dire è che non ho da rimproverare nessuno per mancanza di impegno. Tuttavia, evidentemente non basta: occorre essere più cattivi, determinati e concentrati, sino all’ultimo minuto». Ritrova analogie con la passata stagione? «Più ripenso allo scorso campionato e più mi viene da considerare quella salvezza un’impresa epica. La situazione era diversa, perché a questo punto dell’anno la squadra aveva più slancio. Ma sono convinto che una vittoria, già a Bari (a cui mancherà Contini, ieri squalificato, ndr), potrebbe far riscattare la molla»