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Sergio Giordani: “C’è lo stesso entusiasmo di quando andammo in A”

Non ci poteva essere occasione migliore, che la festa del 35esimo anniversario del club Fossa dei Leoni celebrata martedì a Cadoneghe, per un ideale passaggio di consegne tra due presidenti biancoscudati. Certo, sono passati vent’anni, in mezzo...

Redazione PadovaSport.TV

Non ci poteva essere occasione migliore, che la festa del 35esimo anniversario del club Fossa dei Leoni celebrata martedì a Cadoneghe, per un ideale passaggio di consegne tra due presidenti biancoscudati. Certo, sono passati vent’anni, in mezzo ci sono state altre quattro proprietà, tante retrocessioni, poche gioie e una mancata iscrizione. Ma c’è una linea marcata che unisce Sergio Giordani, il presidente dell’ultima serie A, a Giuseppe Bergamin: la padovanità. «Devo fare i complimenti alla società e li ho fatti personalmente anche a Bergamin e Bonetto che sono due amici», le parole di Giordani, intervenuto alla cena del club. «Finora non hanno fatto nemmeno un errore e questo mi lascia sbalordito, visto che non hanno praticamente esperienza, se non di calcio minore. Non hanno sbagliato la comunicazione, la gestione della squadra e con loro sono stati impeccabili anche De Poli e Parlato, con i giocatori che non sono mai andati sopra le righe. I tifosi li stanno premiando con affetto e presenza. La nuova società ha un grande patrimonio tra le mani e sono sicuro che non lo disperderà». Rivede lo stesso entusiasmo che c’era ai tempi della serie A? «Sì anche se le categorie sono diverse. Sono convinto che, pur con tutte le scaramanzie del caso, possano fare il grande passo già al termine di questa stagione. Hanno avuto coraggio e non ci si deve dimenticare che in questa avventura rimetteranno tanti soldi». Non è che, travolto dall’euforia, Giordani pensi di rientrare in società? «No, me l’avevano anche chiesto ma le minestre riscaldate non credo funzionino. Io faccio il tifoso, mi diverto, soffro e gioisco come tutti. Da quando ho lasciato la società ho sempre mantenuto il mio posto allo stadio. Se riesco dò una mano volentieri in termini di amicizia. Ho solo un rimpianto, che non è tanto quello di aver venduto a Viganò, quanto quello di aver ceduto la società in mani che non fossero padovane». Bergamin sorride e ringrazia l’amico: «Se ci rimetterò tanti soldi? A inizio stagione abbiamo stabilito un budget e come in tutte le cose che faccio quando mi pongo limiti o obiettivi voglio rispettarli».