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PLAYOUT ALL’80%

Nato a Padova l'11 ottobre 1975. Prima firma della pagina sportiva del Corriere del Veneto e telecronista di Dahlia Tv per il campionato di serie A. Ha collaborato con Il Corriere dello Sport, Il Mattino di Napoli, RTL 102.5, Sky, Gioco Calcio e La7.

Redazione PadovaSport.TV

Novanta minuti al gong, finale di campionato alla Hitchcock. Come previsto, non soltanto il Brescia non sbarcherà all'Euganeo con la certezza della promozione diretta in tasca, ma dovrà addirittura vincere per staccare il pass per la serie A. Difficile, se non impossibile, che Lecce e Sassuolo non pareggino, altamente improbabile che il Cesena non espugni Piacenza. La soluzione del rebus mette i brividi: Iachini "punta" il Padova per fare bottino pieno, non può accontentarsi nemmeno del punticino. Tutti gli incastri di un mosaico intricatissimo al momento portano a una soluzione, che si chiama playout. Contro quale avversario al momento non è dato saperlo. Ritengo, infatti, che il Mantova difficilmente espugnerà Ancona, permettendo così al Padova di garantirsi almeno gli spareggi per non retrocedere anche in caso di sconfitta contro la seconda della classe. Quasi scontate le vittorie del Modena sul Gallipoli, del Vicenza sulla Salernitana e della Reggina sull'Albinoleffe, al sicuro il Piacenza dopo il blitz di Lecce. Restano due partite da cerchiare in rosso: Ancona - Mantova e Frosinone - Triestina. Il Frosinone non può dirsi certo della salvezza neppure a 52 punti, il che significa che Carboni domenica se la giocherà almeno per il pari in uno scontro diretto da infarto. A quota 53 c'è la tranquillità, mentre la Triestina a 51 sarebbe inguaiata fino al collo. Capitolo scontri diretti: il Padova è sotto con Vicenza e Triestina, in vantaggio col Mantova. Le percentuali sembrano abbastanza definite: 80% playout, 10% salvezza diretta, 10% retrocessione diretta. E poi? E poi si entra in un gigantesco buco nero, da cui si può uscire buttando giù all'inferno l'avversario di turno, oppure farsi inghiottire, con conseguenze che non vogliamo nemmeno immaginare.