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Avellino-Cittadella, Djuric: “Servono sei vittorie per centrare almeno i play-out”

L’Avellino non evoca di certo piacevoli ricordi a Milan Djuric. Contro gli irpini l’attaccante del Cittadella si è infatti procurato lo scorso 14 dicembre la frattura del quinto metatarso del piede sinistro. Un infortunio capitatogli...

Redazione PadovaSport.TV

L'Avellino non evoca di certo piacevoli ricordi a Milan Djuric. Contro gli irpini l'attaccante del Cittadella si è infatti procurato lo scorso 14 dicembre la frattura del quinto metatarso del piede sinistro. Un infortunio capitatogli mentre vestiva la maglia del Trapani, che si è trascinato anche dopo essere passato al Cittadella. Arrivato a gennaio sotto le Mura, Djuric ha esordito in granata l'1 marzo, nel 2-2 interno contro il Novara. In cinque partite il bosniaco ha collezionato 355 minuti, lavorando tanto per la squadra, ma sbagliando anche un rigore contro il Padova. Gol che l'ex Crotone e Parma spera di trovare domani contro l'Avellino. «Ricordo di aver giocato quel giorno un minuto, toccando un pallone di testa per poi rompermi il piede», dice Djuric. «È una partita maledetta che vorrei cancellare ottenendo una vittoria per me e per la squadra. Se poi arrivasse il mio primo gol con il Cittadella proprio contro l'Avellino sarebbe il massimo e scaccerebbe tanti fantasmi». Il rigore fallito nel derby grida vendetta. «Ho cercato di togliermelo dalla testa in fretta. Avrei potuto sbloccarmi sabato, ma il gol che non arriva non è per me un'ossessione. Ciò che conta è riuscire a dare sempre una mano alla squadra». La sconfitta con il Brescia impone al Cittadella una reazione immediata, a partire da domani al Partenio di Avellino (arbitra Pairetto di Nichelino). «Anche contro il Brescia la squadra ha lottato e non mi è sembrata in calo. Ora abbiamo l'Avellino, che è una compagine ostica, capace di sfruttare ogni singolo episodio. È agguerrita, che sfrutta bene le palle inattive ed è molto forte davanti. Conosco Castaldo e so che può essere molto pericoloso». Dalla Campania, dove il Cittadella ha vinto l'ultima volta nel 2012 (1-0 a Nocera Inferiore), passerà una buona fetta di speranza di salvezza. «Ci credo ancora fortemente, altrimenti non avrei accettato a gennaio questa sfida. Sappiamo che la corsa ora dobbiamo farla su Novara e Bari, che sono le squadre più vicine. Ci serviranno 6 vittorie per centrare almeno i playout, fissati credo a quota 47-48 punti. Raggiungerli sarebbe già un traguardo importante. La salvezza diretta è più complicata».