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IL CAPOLAVORO DI FOSCARINI, OGNI ANNO SEMPRE MEGLIO

Oltre l’incredibile, se mai possibile: la tranquilla salvezza ipotizzata negli obiettivi iniziali si è trasformata nel traguardo dei play off raggiunti con una giornata di anticipo e con sei punti (!) di vantaggio sulla settima in classifica,...

Redazione PadovaSport.TV

Oltre l’incredibile, se mai possibile: la tranquilla salvezza ipotizzata negli obiettivi iniziali si è trasformata nel traguardo dei play off raggiunti con una giornata di anticipo e con sei punti (!) di vantaggio sulla settima in classifica, il Crotone che domenica ha perso di brutto al Tombolato. Dai bassifondi di classifica al sogno della serie A: un campionato comunque mostruoso.Mostruosità numero 2 (in senso positivo, naturalmente). Riepilogo-flash del Cittadella targato Claudio Foscarini: primo anno con il tecnico in panchina 50 punti, secondo 54, terzo 58 e promozione in serie B, quarto 50, quinto (ovvero questo) 66, e non è finita.L’allenatore granata sottolinea: «Questa settimana guarderò con attenzione tutti i numeri della squadra, che danno la tonalità di un campionato importante e strepitoso». Tra i dati statistici più significativi, vanno annoverate le tre "doppie cifre" degli attaccanti: Ardemagni 22 gol, Iunco 12, Bellazzini 10. «Sì, un fatto raro. Iunco non è mai stato un grande goleador, quest’anno ha battuto il suo record. Le punte sono arrivate a questo risultato perchè hanno avuto una crescita costante». Più Bellazzini o più Ardemagni? «Tutti e due hanno compiuto passi da gigante. Fino a due-tre mesi fa, di Bellazzini si potevano soltanto intravedere le qualità, poi è esploso. Per Ardemagni è stato relativamente più facile, in quanto è partito titolare. Sicuramente non mi aspettavo che realizzassero tante reti, e devo dire che sono stati anche favoriti dall’ambiente».I loro margini di miglioramento? «Grandi. Ardemagni deve progredire sotto l’aspetto tecnico, nel senso di difendere meglio i palloni che gli arrivano quando ha le spalle girate alla porta. Per il resto, vede la porta, dà profondità, è forte di testa. Lui ha sempre tanta voglia di migliorarsi».E Bellazzini? «Un giocatore completo, che può effettuare progressi sotto l’aspetto della forza. Domenica a fine partita gli ho fatto i complimenti, perchè ha dettato i ritmi giusti; a volte si perde in queste circostanze».Altri nomi significativi del super Cittadella sono Nocentini e Magallanes. «Una buona sorpresa. Si sono presentati con umiltà, entrando subito nelle simpatie del gruppo. Nocentini ha accettato la panchina con serenità. I due possiedono lo spirito di sacrificio a favore della squadra».Last but not least, Pierobon. Da quando è stato schierato titolare, il Cittadella ha ottenuto 11 vittorie, 3 pareggi e 2 sconfitte: non può essere una combinazione. «Lo vedo sempre come un giovanotto, per l’entusiasmo che mostra negli allenamenti, nello spogliatoio e in campo. Se manterrà questo atteggiamento, potrà giocare ancora per molti anni. Diciamo che nel momento è stato schierato titolare, lui ha portato la serenità che deriva dall’esperienza».E naturalmente il protagonista, Claudio Foscarini. «Per me è la soddisfazione più grande. Ci sono stati altre situazioni come le promozioni dell’Alzano e del Cittadella in serie B, ma in questo caso direi che è stato compiuto da parte della dirigenza e dell’intero staff un lavoro ancora con maggiore profondità. La società ha messo molto del suo».Domenica al Tombolato si sono dati appuntamento 4.658 spettatori, e il Cittadella, di fronte a un pubblico numericamente inconsueto, non ha assolutamente dimostrato di patire particolari tensioni. Anzi, ha giocato con invidiabile tranquillità. «Esatto, quando sono entrato in campo e ho visto quella coreografia, ho pensato che forse potevano esserci turbamenti per qualche giocatore. E invece no».Domenica ultima di campionato a Torino. Lei accorda una grande importanza alla posizione finale in classifica? «Ci ragioneremo in settimana. In ogni caso, la sfida allo stadio Olimpico non sarà veritiera».Arrivati ai play off, non vi accontenterete. «Si dice che è importante partecipare, e invece si cerca sempre di vincere. Non siamo per nulla appagati, e i giocatori sono consapevoli di questo». Come dire, il bello (o bellissimo) viene proprio adesso.