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Bari-Cittadella, Tacopina: “Vero dramma per il calcio italiano, incredibile che i pugliesi…”

090914_ Joe Tacopina fotografato all'uscita dell'Hotel 'I Portici' di via Indipendenza 
Foto Nucci_Benvenuti

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 - 090914_tacopina _bologna - fotografo: benvenuti

Sul caso Bari-Cittadella è intervenuto anche il presidente del Venezia Joe Tacopina, arrabbiato per il probabile rinvio dei playoff: “Il calcio italiano è il peggior nemico di se stesso – ha detto – sapere che una partita di...

Redazione PadovaSport.TV

Sul caso Bari-Cittadella è intervenuto anche il presidente del Venezia Joe Tacopina, arrabbiato per il probabile rinvio dei playoff: “Il calcio italiano è il peggior nemico di se stesso - ha detto - sapere che una partita di campionato viene posticipata a due giorni dal suo svolgimento. Cosa possono pensare i tifosi asiatici e nordamericani che si stanno organizzando per venire al Penzo. Penso che si stia consumando un vero dramma nel calcio italiano. Mi auguro che si risolva tutto in fretta, la cosa migliore sarebbe decidere subito. Per il Mestre si è deciso in due giorni, qui non si è tenuto in alcuna considerazione la tempistica nel rispetto dei tifosi e della regolarità del campionato. Non è giusto quanto accaduto per il Cittadella, capiamo la posizione del Cittadella che oggi va a Bari per un solo risultato e domani potrebbe avere la situazione completamente ribaltata. Il problema va oltre questo caso specifico, è importante per il calcio italiano dotarsi di credibilità nelle regole e nel rispetto delle stesse. In questo caso la tempistica è stata veramente ridicola, le regole dovranno essere più rigide per quanto riguarda la regolarità del campionato. Al Parma in passato capitò che qualcuno acquistasse il club senza averne le possibilità, ma i casi sono tantissimi. Questa cosa danneggia tutti i club, se devo spendere soldi che non ho questo non è accettabile. Noi abbiamo speso quasi 13 milioni quest’anno, la metà sono tasse e contributi. Bari e Foggia sono in attesa di essere giudicati, se condannati determinerebbero un’alterazione della concorrenza. Non è onesto nei confronti di chi ha fatto le cose correttamente”.