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IACHINI: “IL PADOVA SI SALVERA'”

«Dispiace che quella di domenica sia una sfida fratricida». Beppe Iachini è un po’ triste di giocarsi la promozione in A del suo Brescia a Padova. Troppi i rischi che una delle due resti delusa e tanti i ricordi che lo legano ad alcuni...

Redazione PadovaSport.TV

«Dispiace che quella di domenica sia una sfida fratricida». Beppe Iachini è un po’ triste di giocarsi la promozione in A del suo Brescia a Padova. Troppi i rischi che una delle due resti delusa e tanti i ricordi che lo legano ad alcuni giocatori della rosa biancoscudata.Iachini, ma è così dispiaciuto da questa situazione?«Il Padova è una squadra simpatica. Stimo De Franceschi, ci sono ragazzi come Italiano, Patrascu, Faìsca, Gasparetto, Cesar che ho allenato e dei quali ho un grande ricordo. Stavolta il calcio ci ha fatto uno strano scherzo».A Padova con che spirito venite?«Con quello di chi può tagliare un traguardo storico. E’ tornato l’entusiasmo in città, quell’amore che si era un po’ perso. Proveremo a vincere, conquistando la promozione. Ma ci sarà da soffrire».Entrambe le squadre devono vincere, sarà lotta all’ultimo sangue?«Sì. Nel calcio non si sa mai, ma dubito che il Cesena perda, quindi il Brescia dovrà cercare i tre punti per festeggiare. Per il Padova la situazione è simile, anche se ai play out dovrebbe arrivarci, perché è difficile che il Mantova faccia risultato ad Ancona».Il Padova è quasi al completo, teme qualcuno?«Il ritorno di Italiano ha sistemato il centrocampo. Hanno buone individualità e saranno sostenuti da un grande pubblico. Sarà una sfida complicata, in 90’ ci si gioca una stagione».I suoi tifosi sono rimasti male per la scarsa disponibilità di biglietti.«Mi dispiace molto, ma sappiamo che saranno comunque tantissimi quelli che ci staranno vicini. Siamo chiamati a maggior ragione a dare non il cento, ma il centocinquanta per cento, perché la gente sta spingendo i miei ragazzi verso un'impresa che solo qualche mese fa pareva impossibile».Come si affronta il match di domenica all'Euganeo?«Ci vorranno organizzazione e intensità, ma soprattutto servirà il cervello. Una partita così si prepara da sola, i ragazzi sanno che giocheranno per la storia del Brescia e di una città. So che i miei giocatori pagherebbero di tasca loro per dare una gioia ai tifosi».Si sbilanci: la sua speranza?«Andare in serie A e vedere il Padova salvo dopo i play out. I biancoscudati ce la faranno. Va bene anche un ko all’Euganeo, col Cesena perdente e il Padova direttamente in B, ma questa soluzione è quasi impossibile (e ride, ndr)...».