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Il Padova festeggia il compleanno allo Store con numerosi tifosi. Ecco le loro opinioni

Nonostante l’invito degli ultras a disertare l’evento, sono stati numerosi (almeno un centinaio) i tifosi biancoscudati che questo pomeriggio hanno partecipato alla “festa di compleanno” del Calcio Padova, organizzata dalla...

Redazione PadovaSport.TV

Nonostante l'invito degli ultras a disertare l'evento, sono stati numerosi (almeno un centinaio) i tifosi biancoscudati che questo pomeriggio hanno partecipato alla “festa di compleanno” del Calcio Padova, organizzata dalla società allo Store di Via VIII febbraio. I giocatori presenti erano Iori, Voltan, Cuffa, Mazzoni, Pasquato, Rocchi, Osuji e Melchiorri ed, in rappresentanza della società, il solo Alberto Noventa, responsabile del marketing, che, nel breve discorso che ha anticipato il taglio della torta, ha chiesto il supporto dei tifosi e promesso massimo impegno da parte dei giocatori. Un impegno che gli stessi interessati hanno ribadito nelle parole che hanno scambiato coi supporters, oltre a rendersi generosamente disponibili per foto ed autografi. Purtroppo, a causa del silenzio stampa indetto dal Presidente Penocchio quindici giorni fa, non è stato possibile intervistare i giocatori. Abbiamo dunque sondato le opinioni dei tifosi biancoscudati (tra i quali spicca il “panzer” Humberto Rosa, immancabile ospite negli eventi del Padova Store) riguardo al momento attuale del Padova.

Humberto Rosa: Non so se è vero, non voglio crederci, ma mi ha colpito molto la notizia della delegazione di giocatori che ha chiesto l'esonero di Mutti. L'allenatore va lasciato tranquillo, i giocatori devono collaborare con lui, non tentare di cacciarlo! E questo vale in tutti i campi, nella vita. Mutti dunque non deve essere mandato via perché lo vogliono i giocatori, lui ha un contratto con il Padova. Solo la società può esonerarlo, eventualmente. Ripeto, non so se questa notizia sia vera, e comunque non voglio crederci, ma i giocatori che hanno remato contro l'allenatore sono mediocri e maleducati. Se ai miei tempi fosse successa una cosa del genere, Scagnellato, Blason e Azzini (la linea difensiva del Padova di Rocco n.d.r.) ti avrebbero dato un calcione e ti avrebbero mandato via. Ma, evidentemente, il calcio è cambiato... L'unico modo per ottenere la salvezza è quello di responsabilizzare i giocatori, ma che uomini sono se assumono questi comportamenti? Come si fa a fidarsi di loro?

Giuliano: ormai con Mutti in panchina l'ambiente è andato allo scatafascio. Gli unici che possono rimediare a questa situazione sono i giocatori, gli allenatori non contano. Non servirebbe a nulla assumere un nuovo allenatore. Deve partire tutto dalla squadra. La società comunque non esiste, lo pensano anche altri tifosi con cui ho parlato oggi a Bresseo, dove ho visto Mutti dirigere la partitella con le mani in mano, svogliato, demoralizzato, e i giocatori non aspettare altro di concludere l'allenamento, tanto che dopo il fischio finale sono rientrati nello spogliatoio in quattro e quattr'otto. Ora come ora non credo che il Padova si salverà. Sono stati troppo pochi i punti fatti fin ora. Non ho mai visto una squadra riuscire a salvarsi dopo aver racimolato soli 18 punti dopo il girone d'andata. Siamo coi piedi nella fossa.

Luca: vedo un futuro nero. I problemi non vanno ricercati né nei giocatori, né nell'allenatore. Il problema è l'ambiente. La società è contestata dai tifosi ed i giocatori contestano l'allenatore. Inoltre, vedo poca chiarezza in merito alla posizione di molti giocatori che sono fuori rosa oppure sul mercato. Per non parlare poi del modo in cui la squadra è messa in campo. A me infatti, Mutti non convince. Predica un calcio antiquato e mediocre. Non riesce a dare quel quid in più per permettere alla squadra di fare il salto di qualità. Tuttavia, la media-punti è dalla sua. Se non fosse stato per l'inizio disastroso di Marcolin non ci troveremmo sicuramente in questa situazione. I giocatori comunque sono i primi a non svolgere con impegno il proprio lavoro, ma se il Mister viene delegittimato va esonerato. Credo però che la società non voglia mettere a libro paga un terzo allenatore.

Giovanni: l'allenatore non c'entra. Il problema è il gruppo. E' difficile creare un gruppo affiatato quando ad ogni sessione di mercato si cambia metà squadra. E, lo dico da sportivo, il conoscersi è fondamentale. Penso tuttavia che se la squadra rimarrà unita riusciremo a salvarci, perché il valore della rosa è da playoff, dobbiamo solo riuscire a esprimerlo. C'è da dire che abbiamo anche avuto numerosi infortuni in questa prima parte di stagione. Credo quindi che non serva cambiare nuovamente guida tecnica, perché se si cambia allenatore si destabilizza l'ambiente. Ma comunque i calciatori sono pagati per lavorare, pedalare e seguire i dettami del Mister.

Marcello: desidero prescindere dall'episodio della delegazione che giudico a dir poco sconveniente. Noto scollamento tra squadra e allenatore, allenatore che ha operato delle scelte tecnico-tattiche discutibili. Il primo tempo della gara di Trapani passerà alla storia per la poca combattività del Padova. La cifra tecnica complessiva è molto bassa e il mercato non sta facendo nulla per aumentarla. La campagna acquisti mi lascia infatti sconcertato. Abbiamo comprato gente che scaldava la panchina nelle squadre di provenienza, anche in Lega Pro. C'è bisogno di un atteggiamento onesto e trasparente da parte della società.