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Sala stampa Padova-Alessandria, Pillon: “7 in pagella alla nostra stagione, ma andranno fatti dei ritocchi”

Ecco in diretta dalla sala stampa dell’Euganeo le dichiarazioni dei protagonisti nel post partita di Padova-Alessandria. Bergamin: “Il verdetto del campo è inappellabile, siamo arrivati quinti e questo è quello che ci siamo meritati,...

Redazione PadovaSport.TV

Ecco in diretta dalla sala stampa dell'Euganeo le dichiarazioni dei protagonisti nel post partita di Padova-Alessandria.

Bergamin: "Il verdetto del campo è inappellabile, siamo arrivati quinti e questo è quello che ci siamo meritati, se pensiamo a inizio stagione credo questo sia un risultato buono e soprattutto giusto dati i nostri limiti e i nostri meriti. Da domani ora cominciamo a programmare il futuro, ogni ruolo e ogni carica andrà valutata e analizzata ma senza fretta che sappiamo tutti è una cattiva consigliera. Certo è che tutte le scelte saranno fatte

Pillon: “Ricordiamoci sempre da dove siamo partiti. L’obiettivo era quello di portare la squadra in zone tranquille ed è stato centrato con largo anticipo, per poi lottare per i playoff. Merito dunque ai ragazzi, anche se purtroppo abbiamo toppato la partita decisiva con la Giana. Mettiamoci gli infortuni di De Risio e di Corti, ed ecco il finale di campionato. La squadra comunque dal punto di vista fisico oggi era fresca. Merito dei miei preparatori che ringrazio. Personalmente, poi, cerco sempre di migliorarmi sotto tutti gli aspetti. Fossimo andati ai playoff, onestamente credo sarebbe stata dura per i nostri avversari. La squadra, ripeto, sta bene, ma purtroppo paghiamo la disattenzione della Giana. C’è un po’ di rammarico, ma è andata così. Il futuro? Saranno importantissime le parole che mi dirà il presidente. Siamo arrivati quinti e il prossimo anno bisogna migliorare. Abbiamo le fondamenta e i muri portanti, ma solo le rifiniture fanno fare il salto di qualità. Sarà una valutazione reciproca: loro valuteranno me, io valuterò loro. Il cambio di ds? Bella domanda. Parlerò con la società. Il mio percorso? Sono subentrato a dieci giornate dalla fine a Reggio Calabria e ho salvato la squadra da una situazione disastrosa. A Carpi eravamo quintultimi e siamo arrivati a un punto dai playoff. Giuntoli avrebbe voluto riconfermarmi e sono rimasto fermo un anno. I cinque giorni di Pisa non li conto. Avevo capito l’aria che tirava. Io avevo voglia di rilanciarmi. I 60 anni d’età non contano: conta lo spirito. Se non avessi voglia smetterei. Voglia di dimostrare e di migliorare. Non ci penso proprio a smettere. Cosa cambierei della squadra? Al di là dell’aspetto tecnico-tattico noi nei momenti topici non siamo riusciti a dare la svolta. Significa che in questa squadra ci sono limiti di personalità. E la personalità serve per fare il salto di qualità. Poi su quanti, come e cosa lo valuteremo con la società. Qualcosa andrà fatto sicuramente. Anche perché il girone dell’anno prossimo sarà molto più duro di quello dell’anno attuale. Poi noi conosciamo Padova: i tifosi vorranno risultati importanti. So a cosa vado incontro. E voglio farmi trovare preparato. Cunico l’anno prossimo? Bella domanda. Vedremo insieme al ds… Per ora non abbiamo parlato di niente. In questi mesi comunque si è sempre allenato bene. Verso la fine della partita può essere un giocatore sempre utile alla squadra. Un mio ciclo al Padova? Può essere. Anche perché mi romperebbe lasciare in eredità ad un altro tutto questo lavoro di questi mesi. A Carpi è successo e sono andati in Serie A l’anno successivo. Un voto alla stagione? 7”.

Altinier: "Tutti i gol che ho fatto sono merito dei miei compagni, oggi abbiamo finito al meglio e ci resta un pizzico di rammarico specialmente per quella gara contro la Giana ma sappiamo che quando trovi squadre che devono salvarsi spesso sono più difficili da incontrare di chi invece ha più punti. Abbiamo chiuso al meglio tenendoci il quinto posto e io sono felice per il mio bottino personale. Il futuro? Ora un pò di vacanza, stacchiamo la spina e poi ci prepareremo per la prossima stagione, io sono un giocatore del Padova e credo proprio che resterò qui. Un consiglio a Cunico? Marco è abbastanza grande e sono sicuro che saprà scegliere al meglio da solo cosa fare".

Turea: "Ho giocato poco ma so che sono giovane e devo lavorare ancora molto. Qui sono cresciuto e credo resterò qui, ho fatto qualche gara con la Berretti e ho avuto anche la possibilità di segnare, spero di potermi ripetere l'anno prossimo in prima squadra. Sono comunque contento perché faccio parte di un gran bel gruppo in una piazza importante e per questo per me è già motivo di orgoglio".