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Padova-Gubbio, le pagelle: centrocampo in sofferenza, deludono i subentrati, ma c’è chi strappa applausi

Bindi 6: Sebbene il Gubbio si presenti più volte dalle sue parti, non viene mai chiamato all’intervento ad effetto. Poi, però, capitola incolpevolmente sul tap-in di Romano negli ultimi minuti di gioco. Cappelletti 6: Luci ed ombre. Se...

Alessandro Vinci

Bindi 6: Sebbene il Gubbio si presenti più volte dalle sue parti, non viene mai chiamato all’intervento ad effetto. Poi, però, capitola incolpevolmente sul tap-in di Romano negli ultimi minuti di gioco.

Cappelletti 6: Luci ed ombre. Se infatti da un lato appare più volte in affanno al cospetto dei rapidi avanti eugubini, dall’altro cerca di supportare appena possibile la manovra offensiva sulla destra. Fosse stato il contrario forse sarebbe stato meglio, ma la sua prestazione non risulta comunque da buttare.

Emerson 7: Altra prova di notevole spessore per il leader della retroguardia biancoscudata. Oltre a uscire più volte vincitore dagli uno contro uno con gli avversari, infatti, si toglie spesso lo sfizio di ripartire palla al piede, dando il “la” a numerose ripartenze offensive. Non a caso, è proprio lui ad avviare l’azione del gol di Altinier con un preciso lancio dalle retrovie in direzione di Favalli.

Russo 6,5: Regge bene, nonostante i clienti che è chiamato ad arginare non si rivelino certo tra i più agevoli. Sicurezza al servizio della squadra.

Madonna 6: Corrente impetuosa sulla destra, sforna cross in abbondanza (non sempre però con la dovuta precisione), prova a farsi vedere dalle parti di Volpe, ma in qualche frangente finisce col perdere di vista l’attenzione arretrata, come in occasione del gol di Romano. L’annoso problema della coperta corta…

Mandorlini 6: Si dà da fare, elmetto in testa, per arginare l’esuberanza dei centrocampisti rossoblu sia nel primo che nel secondo tempo. Pochi acuti invece in fase di impostazione.

Berardocco 5,5: Prestazione in linea con le sue caratteristiche tecnico/fisiche. Palla al piede, infatti, fa senz’altro il suo dovere, smistando numerosi palloni con precisione e qualità. I problemi – seri – arrivano però quando deve arginare le iniziative rossoblu: sofferenza totale. Naturale dunque, già all’intervallo, la sua sostituzione in favore dell’atletismo di Mazzocco.

(dal 46’ Mazzocco 5,5): Entra con il piglio giusto, scorrazzando per le vie centrali del terreno di gioco e cercando anche il punto del 2-0. Poi però si rende protagonista di tanti, troppi errori offensivi, in primis quando al 78’ sciupa malamente l’occasione del raddoppio a tu per tu con Volpe su assist di Altinier.

Dettori 6: Riesce a fornire qualche interessante pallone in verticale nonostante il suo reparto appaia costantemente in ambasce. Cerca di ovviare alla situazione affidandosi all'agonismo e all'intensità, ma predicare nel deserto non è mai semplice.

Favalli 6,5: Prestazione più equilibrata rispetto al “collega” Madonna: meno discese, ma più copertura arretrata. Cosa peraltro non semplice alle prese con il dirimpettaio Kalombo. Ciononostante, riesce ugualmente a risultare decisivo disegnando un chirurgico cross per la testa di Altinier in occasione del vantaggio biancoscudato.

(dall’84’ Tentardini s.v.)

Altinier 7: Gioca pochi palloni utili ma riesce comunque a trovare il gol, riconfermandosi bomber dal fiuto sopraffino. In più, lotta con grande sacrificio su ogni pallone, cercando anche di servire i compagni meglio piazzati.

Neto Pereira 6: Visibilmente galvanizzato dalla recentissima nascita della piccola Bianca, parte con grande esuberanza, senza però riuscire poi a fare la differenza. A metà primo tempo avrebbe anche l’occasione di trafiggere Volpe, ma non riesce a gonfiare la rete. Meno in evidenza nella ripresa, trova poche occasioni per mettere in mostra la sua classe.

(dal 76’ Alfageme 5): Caracolla sul prato dell’Euganeo vanificando diverse ripartenze biancoscudate nella sgombra metà campo avversaria. Potrebbe trovare insperato riscatto con il gol del 2-1 a tempo scaduto, ma il miracolo di Volpe gli nega la gioia di far esplodere l’Euganeo.