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Vincenzo Sarno si presenta: “Sono determinato a riportare il Padova dove merita”

Ecco le parole di Vincenzo Sarno, ultimo acquisto del Padova nel mercato di gennaio, durante la presentazione del giocatore a cui era presente anche il presidente Roberto Bonetto. “Prima di tutto ringrazio il presidente e il direttore, sono...

Marco Lorenzin

Ecco le parole di Vincenzo Sarno, ultimo acquisto del Padova nel mercato di gennaio, durante la presentazione del giocatore a cui era presente anche il presidente Roberto Bonetto.

"Prima di tutto ringrazio il presidente e il direttore, sono davvero molto contento di essere qua, e sono determinato a dare una grossa mano al Padova per tornare dove merita. Mi metto a disposizione del mister già da subito, mi dispiace per la mia condizione fisica non ottimale, ma mi sento pronto per dare il mio contributo. Ci sono, anche se fossero cinque o dieci minuti, per dare una mano già dal derby col Vicenza. Ho un programma da fare per ritrovare in breve termine la mia condizione migliore; spero di riuscirci al più presto. Sono già contento di aver giocato un pezzo di amichevole sabato, dopo cinque mesi senza toccare la palla. La trattativa è stata molto veloce, si è risolto tutto in due o tre giorni, ma appena c'è stata la possibilità di venire a Padova è stato tutto molto rapido. Ho già parlato col mister, anche prima della firma; è un bel martello, sapete di cosa sto parlando. Abbiamo parlato del lavoro che c'è da fare nelle prossime settimane. Sono contento dei miei compagni, non li conosco ancora bene ma mi hanno accolto alla grande. Come detto mi metto a disposizione del mister e della squadra per raggiungere l'obbiettivo, che è quello di tornare in B già da maggio. A Foggia, mentalmente, non riuscivo neanche più ad allenarmi; sono stato col Cesena solo per lavorare con Marco Cola, che è un mio grande amico, e tenermi in condizione. La pubalgia non c'entra, è una cosa dell'anno scorso e che ora ho superato. Ai tifosi del Foggia non devo dire più nulla, penso di aver già dimostrato il mio attaccamento alla piazza. È stata veramente una storia d'amore, ero dubbioso all'inizio ma lì, giorno per giorni, ti senti amato e ben voluto. Posso solo ringraziare la tifoseria e la città per come mi hanno accolto come uomo e come giocatore. Foggia rimarrà per me sempre una seconda casa, che ho fatto fatica a lasciare; ma ho voluto sposare questo progetto a Padova, un progretto importante. Per vincere c'è bisogno del pubblico, dei tifosi. So che la piazza di Padova è una piazza importante, so la storia che c'è qui, altrimenti non sarei venuto".

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