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Pasa, un cognome che è una garanzia

Da Il Mattino di oggi: Difficile vedere un figlio d’arte che riesca a ripercorrere le orme del papà e diventare calciatore professionista. Ancora più raro vederlo con la stessa maglia. E invece, ad appena 20 anni, Simone Pasa sta già...

Redazione PadovaSport.TV

Da Il Mattino di oggi:

Difficile vedere un figlio d'arte che riesca a ripercorrere le orme del papà e diventare calciatore professionista. Ancora più raro vederlo con la stessa maglia. E invece, ad appena 20 anni, Simone Pasa sta già seguendo la traccia lasciata del papà Daniele. Alzi la mano chi ricorda quel centrocampista di talento, ma un po' discontinuo, che ha bazzicato dalle parti dell'Appiani nella stagione 1989/90. I fedelissimi non l'avranno certo scordato, anche perché lo stesso Daniele Pasa (che attualmente guida il Montebelluna in serie D) appena due stagioni fa è tornato in biancoscudato da vice allenatore di Dal Canto. Ma adesso i riflettori sono tutti su Simone, centrocampista che lo scorso anno era riuscito a farsi largo nell'Inter, collezionando anche due presenze in Europa League e uno spezzone in serie A, prima del prestito, infruttuoso, a Varese. «Purtroppo con la maglia del Varese ho trovato spazio solo all'inizio, poi ci sono stati altri acquisti e sono state fatte scelte diverse. Ho voluto cambiare per giocare di più». Il giovane arriva in prestito secco dall'Inter. Nativo di Montebelluna, è in nerazzurro dall'età di 14 anni e ha indossato la maglia di tutte le nazionali giovanili fino all'under 19. Ora, però, l'obiettivo è solo quello della salvezza con il Padova. «Ce la possiamo fare, questo gruppo ha tutto per riuscirci». Sulla scelta, immaginiamo, si sarà confrontato con papà. «Appena gli ho parlato di Padova mi ha detto subito di firmare, per l'ambiente e per il centro sportivo di alto livello dove si può lavorare molto bene. So che ci sono pressioni, ma se si vuol fare questo lavoro bisogna imparare ad adattarsi. E se le cose andassero bene la spinta dei tifosi sarà formidabile. Le differenze con papà? L'ho visto poco giocare e un po' mi dispiace. Credo fosse più offensivo e tecnico di me. Io invece penso di avere più corsa e visione di gioco rispetto a lui, visto che mi piace impostare la manovra già dalle retrovie. Il mio ruolo preferito è quello di regista davanti alla difesa, ma sono un giocatore molto duttile. Ho fatto sia il difensore centrale che il centrocampista e posso giocare anche da mezzala».