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Clamoroso alla Fidal Veneto: vince Baldo, anzi no. Tutto da rifare, Uguagliati torna in corsa

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La Federazione non ha ratificato l’esito dell’Assemblea perché nessuno dei 2 sfidanti ha raggiunto il quorum previsto per l’elezione pari, carte alla mano, al 50% + 1 dei voti disponibili
Redazione PadovaSport.TV

di Riccardo Solfo (per PadovaSport.tv)

Dopo il calcio con il caso di due giocatori biancoscudati accusati di violenza sessuale, la Padova sportiva continua a far parlare di sé con la notizia, che diamo in esclusiva, del probabile commissariamento della Fidal Veneto dopo le elezioni regionali che si sono tenute sabato scorso in città. I candidati alla presidenza dell’Atletica veneta per il prossimo quadriennio erano due: il presidente uscente Francesco Uguagliati 69enne padovano, in passato tecnico nazionale del settore velocità e ostacoli, presidente del CUS Padova e allenatore anche della pluricampionessa Manuela Levorato e lo sfidante Sergio Baldo, trevigiano già vice a Roma di Stefano Mei fino a settembre, al suo posto ora siede proprio la Levorato, e da tanti anni direttore tecnico delle Fiamme Oro qui a Padova, eccellenza sportiva italiana che nel comparto Atletica vede tra i suo tanti campioni anche le medaglie Olimpiche Massimo Stano, Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs. A presiedere l’assemblea che si è tenuta nei saloni della Fondazione “Opera Immacolata Concezione Civitas Vitae Angelo Ferro” in zona Mandria è stato chiamato l’avvocato Simone Rocchetti presidente di Fidal Marche e ora nella squadra di Mei come consigliere nazionale.

All’Assemblea erano presenti 202 società su 242 aventi diritto, pari all’83,47% dei voti, numeri importanti perché il Veneto è la seconda regione italiana per società e tesserati dietro alla Lombardia. Dopo le votazioni Rocchetti ha comunicato l’esito delle urne dove è uscito vincente Baldo con 3518 voti (49,58%) su 7095 preferenze espresse, mentre Uguagliati si è fermato a quota 3289 (46,36%), una vittoria non netta, ma significativa perché per il terzo quadriennio di fila la Fidal Veneto cambia il suo presidente. A pesare anche il record di schede bianche con 288 (4,06%). Per la cronaca i 9 consiglieri in quota Baldo sono stati tutti eletti tra cui spiccano i nomi dei campioni Gabriella Dorio (nativa di Veggiano) medaglia d’oro a Los Angeles 84 e Ruggero Pertile oro ai giochi del Mediterraneo 2013 e 2 volte campione italiano di Maratona. Niente elezione invece per l’altra ex azzurra, la padovana Chiara Rosa 18 volte campionessa italiana nel peso che appoggiava Uguagliati. Tutto sembrava fatto: da una parte foto, applausi e complimenti, dall’altra facce deluse e grandi rammarichi, per una squadra, quella dell’uscente, che alle urne non ha pagato anche per l’età media più alta dei candidati e per i pochi volti nuovi proposti. La tegola, non ancora ufficiale, è arrivata in queste ore con un notevole mormorio sotterraneo: la Federazione non ha ratificato l’esito dell’Assemblea perché nessuno dei 2 sfidanti ha raggiunto il quorum previsto per l’elezione pari, carte alla mano, al 50% + 1 dei voti disponibili.


Gli scenari dopo il pasticcio delle votazioni

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E Adesso? “La mia elezione è stata ufficialmente proclamata dal presidente dell’Assemblea elettiva -fa sapere il vincitore, a questo punto sub iudice, Sergio Baldo- sulla base dei voti indicati dalla commissione elettorale (il presidente era Ivano Sacchetto ndr)”. La strada ora è il commissariamento, restano da capire i tempi, si parla di 90 giorni e quindi con il nuovo anno si (ri)torna votare, ma non è ancora chiaro come e per chi. Si vota solo per eleggere il presidente o si rifà tutto? La squadra dei consiglieri eletti, 12 in tutto (i 9 di Baldo e i 3 con Uguagliati), è confermata o anche lì è tutto invalidato? Le carte, riferite al 50% +1 trovano riscontro solo alla voce presidente, non c’è accenno sui consiglieri dove tra i padovani sono stati eletti sia Mattia Picello, giovane ma al terzo mandato, nonché secondo più votato di tutti e il direttore generale di Assindustria Sport Ruggero Pertile. Francesco Uguagliati da parte sua non si sbilancia ma fa capire che vuole tornare in corsa, forte di un regolamento che parla chiaro: “Non dico nulla finché da Roma non arrivano notizie ufficiali -fa sapere- mi limito a dire che ho segnalato io la cosa perché mi è stato fatto notare che qualche anomalia sabato scorso c’è stata”. Di tutta la faccenda siamo solo all’inizio, di certo emerge un dato abbastanza imbarazzante… ma perché quel sabato pomeriggio nessuno ha detto niente? Strategia o superficialità?

 

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