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La sfida di Padova: una squadra di hockey su ghiaccio femminile in serie A

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Da quest'anno il Plebiscito nella sua scuderia ha anche una squadra femminile in serie A di hockey ghiaccio. Si confronterà con club di grande tradizione

Redazione PadovaSport.TV

Se c'è un Palaghiaccio dev'esserci per forza anche una squadra di hockey su ghiaccio. Deve averlo pensato Jacopo Cancellieri, classe '85, ex giocatore di hockey (Alleghe, serie A) e attuale allenatore della nazionale under 16 maschile, che, arrivato dieci fa al Centro Sportivo Plebiscito, ha iniziato a maturare l'idea, anche grazie al fervente movimento giovanile creatosi attorno al palazzetto (unico a Padova), di formare una prima squadra femminile da poter iscrivere in serie A. Progetto iniziato proprio quest'anno: a ottobre è partito il campionato della prima squadra di hockey su ghiaccio di Padova.

Jacopo, perchè il femminile? 

Ci siamo accorti che il Plebiscito lavorava molto bene specie con le bambine, c'era molta richiesta per questo sport. Abbiamo pensato di dare la possibilità a tante giovani atlete di confrontarsi in un campionato competitivo, rimanendo a Padova. Altrimenti sarebbero finite in qualche club accentratore del territorio, magari in zone di montagna dove questo sport è, per ovvie ragioni, più popolare.

La serie A ha preso il via a ottobre, come sta andando?

Essendo la primissima volta per Padova, e guardando anche ad altre esperienze simili del passato, il nostro primo obiettivo quando abbiamo fondato la squadra era quello di giocarcela senza prendere imbarcate. In realtà adesso dopo aver giocato quattro partite, averne vinta una (3-0 contro il Piemont Rebelles) e perse le altre di poco, abbiamo più consapevolezza. In serie A ci sono  sette squadre, ma alcune sono nettamente più forti. L'Eagles Südtirol ad esempio partecipa in contemporanea anche a un'altra lega privata di alto livello con squadre europee. Ci piacerebbe tra qualche anno arrivare a quel livello...

Quindi ci sono obiettivi ambiziosi...

Bisogna crescere a piccoli passi, al momento abbiamo molte giovani giocatrici di talento che però sono totalmente prive di esperienza in campionato, più alcune più grandi (un paio anche olimpioniche, leggi qui il roster completo, ndr) che le aiutano a crescere. Vogliamo far leva anche sul fatto che Padova è città universitaria, che può richiamare ragazze che abitano in zone di montagna permettendo loro di unire la carriera sportiva con quella universitaria.

Per crescere però servono risorse economiche, come siete messi?

Al momento tutti i costi sono sostenuti dal Centro Sportivo e dalle stesse famiglie, le giocatrici non hanno un rimborso. Nel maschile i giocatori vengono pagati, nel femminile (anche se l'impegno è lo stesso) no. Siamo in una fase embrionale ancora del progetto, ma c'è bisogno del sostegno della città per crescere. Le ambizioni e le idee per portare avanti il progetto ci sono, Padova ha tutte le potenzialità per diventare un centro importante anche per l'hockey ghiaccio.

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