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Meeting di Padova, Sonia Malavisi con 4 e 51 vola a Rio

Meeting di Padova, Sonia Malavisi con 4 e 51 vola a Rio

Tanta Rio e tanti paesi, ieri, al meeting di atletica. Stadio Euganeo vestito a festa e tribune affollate per l’appuntamento con l’atletica leggera internazionale, anticipato sul calendario per le imminenti Olimpiadi e finito in mezzo alle...

Redazione PadovaSport.TV

Tanta Rio e tanti paesi, ieri, al meeting di atletica. Stadio Euganeo vestito a festa e tribune affollate per l’appuntamento con l’atletica leggera internazionale, anticipato sul calendario per le imminenti Olimpiadi e finito in mezzo alle ferie. Bello ugualmente lo spettacolo anche a tribune non strapiene, seguito e incoraggiato dal pubblico di casa che ha onorato tutti gli atleti in gara. Fiamme soprattutto nelle gare degli 800 metri maschili e femminili, nel salto con l’asta, nei 100 metri donne, con la vittoria del rocket pocket, il razzo tascabile Shelly-Ann Fraser-Pryce. Ottocento metri, si diceva: Giordano Benedetti (Fiamme Gialle) trascina la passione del pubblico in una rimonta esaltante, per chiudere secondo dietro a Jacob Rozani (Sudafrica) con soli 8 decimi di differenza. Ma è soprattutto la gara femminile degli 800 metri a fare alzare in piedi il pubblico, stregato dalle falcate leggere di Yusneysi Santiusti (Acsi Italia Atletica). La Santiusti, con gli occhi che brillano di gioia, racconta: «Due giorni fa ero in gara a Montecarlo, dove ho fatto il mio primato stagionale: è stata una gara tirata e ora sono molto stanca, ma ci tenevo a correre qui, davanti ai miei amici e al mio pubblico, ne sono onorata». Per lei l’affetto di una città che le ha dato – grazie ad Assindustria e alla sua ex direttrice, Silvana Santi – la possibilità di gareggiare e diventare cittadina italiana. Sonia Malavisi (asta) salta 4 metri e 51 e a quell’altezza trova la qualificazione per Rio: per lei era l’ultima chiamata. Raccoglie gli abbracci del suo team e l’esultanza del pubblico, partecipe quanto lei di un’emozione totale. «Sonia Malavisi ha fugato ogni dubbio riguardo alla sua partecipazione olimpica», il commento di Massimo Magnani, direttore tecnico della Federazione di atletica leggera. «Non solo ha fatto il minimo olimpico, ma anche il suo personale; ha 22 anni, merita l’Olimpiade, fatto salvo il passaggio del Coni. Oggi è arrivato anche un segnale buono da Chiara Rosa, che ha dimostrato un deciso progresso rispetto alle gare precedenti; vediamo come questo miglioramento sarà valutato dal Coni». Stasera a mezzanotte si chiudono le iscrizioni per le Olimpiadi, pertanto in giornata si discuterà del caso Rosa. «Chiara ha un grande passato», aggiunge Magnani, «ma deve fare i conti con se stessa, perché questo passato ha degli intoppi e l’interruttore ce l’ha in mano lei». Lei, sul gradino più alto del podio nella sua gara (17.40 la misura siglata ieri), commenta: «Ho questo sogno, di andare alla terza Olimpiade». In bilico anche Yadisleidy Pedroso. Sogno finito, invece, per Fabrizio Schembri: «È rimasto molto lontano dal minimo», chiude Magnani. «Ha già capito che non sarà nella delegazione azzurra». «Vedere un pubblico numeroso fin dall’inizio della serata, quand’erano in pista i giovani», il commento di Leopoldo Destro, presidente di Assindustria Sport, «è un bel segnale. Quest’anno non è stato facile organizzare il Meeting e portarci tanti campioni, sia perché alcuni di loro stanno ancora lavorando per raggiungere la forma migliore, sia perché ogni appuntamento è attentamente valutato. Questo è un anno particolare, ma siamo ugualmente riusciti a radunare un bel parterre». Sulla vicinanza con l’appuntamento olimpico, anche il commento di Gianfranco Bardelle, presidente del Coni Veneto: «Il Meeting è un evento importante, giunto quest’anno alla trentesima edizione in ottima forma. Abbiamo visto un ottimo spettacolo, stiamo attenti alla Santiusti, a Rio può fare molto bene». In tribuna anche Ruggero Vilnai, presidente Cip Veneto: «Per i paralimpici, l’atletica non è particolarmente popolare: in Italia siamo più forti nel nuoto, nell’arco, nella scherma. A Rio contiamo di dire la nostra». (Da Il Mattino, Cristina Chinello)