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Pandahara off road, otto padovani nel deserto con quattro Panda 4×4

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Quattro equipaggi al Pandahara off roadraid a bordo di quattro Panda 4x4 ultraventennali per percorrere dal 25 aprile al 3 maggio le vie del deserto del Sahara
Alessia Paglia

Sarà un’avventura unica il Pandahara off roadraid, che vedrà al via quattro equipaggi padovani a bordo di quattro Panda 4x4 ultraventennali per percorrere dal 25 aprile al 3 maggio le vie del deserto del Sahara e non solo. Tra gli otto partecipanti ci saranno il presidente di Federalberghi Abano Montegrotto Walter Poli, e Fabio Legnaro, proprietario con la famiglia di ristoranti e hotel termali. Gli altri partecipanti padovani saranno: Mario Pagnan, Riccardo Capodaglio, Nicola Pagnan, Luigino Bertazzo, Luca Siliprandi, Luca Toffano. Alla presentazione degli equipaggi, avvenuta al ristorante Osterie Meccaniche di Abano, sono state esposte le auto che partiranno per l’avventura nel deserto, griffate con i loghi della destinazione turistica Terme e Colli.

Gli equipaggi partiranno il 24 aprile al mattino da Abano per essere alle 20 a Civitavecchia per l’imbarco. Giungeranno a Tunisi in 20 ore di nave e dal li comincerà il Pandahara off road  nel deserto. L’avventura durerà 9 giorni e rientro in Italia è previsto il 4 maggio a Genova.


Panda

La “strana” coppia a bordo sarà quella composta da Fabio Legnaro e Walter Poli. “Con i nostri mezzi rudimentali, le Panda, possiamo lanciare il messaggio chenon c’è bisogno della tecnologia, fra cui la dissennata scelta dell’elettrico, per viaggiare anche in condizioni difficili”, commenta Legnaro. “E oltre che far brillare l’immagine della Panda possiamo, ideologizzando affermare che questa avventurosa iniziativa dimostrerà che si può tornare indietro ad un rapporto più umano e veritiero con i mezzi e con la natura”.

Quando l’amico Fabio Legnaro mi ha proposto di prendere parte a questa avventura un po’ folle, ho subito accettato con entusiasmo - aggiunge Poli - non vedo l’ora di partecipare a questa singolare spedizione e il fatto che il punto di arrivo sia proprio un laghetto termale nel cuore del deserto sarà un’ulteriore molla per arrivare alla meta. Lungo la strada avremo modo di scambiare tante idee sul futuro del nostro bellissimo territorio e, ne sono certo, di vivere momenti intensi, per poi tornare inpista e al lavoro più carichi e motivati in vista delle sfide che ci attendono”.

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