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Rugby: Petrarca sconfitto a Calvisano, addio alla finale

In finale, ad affrontare il Rovigo, ci va il Calvisano. Con pieno merito. Il Petrarca non è mai stato in partita e già al primo minuto si trova sotto nel punteggio grazie a una punizione realizzata da Vlaicu, a seguito di un tenuto di...

Redazione PadovaSport.TV

In finale, ad affrontare il Rovigo, ci va il Calvisano. Con pieno merito. Il Petrarca non è mai stato in partita e già al primo minuto si trova sotto nel punteggio grazie a una punizione realizzata da Vlaicu, a seguito di un tenuto di Menniti-Ippolito. Cavinato, a sorpresa, schiera nel XV di partenza Jeremy Sùa, che non pareva neppure destinato alla panchina. L'intenzione del tecnico del Petrarca è chiara: dare maggior brillantezza in attacco alla squadra grazie alla verve e alla personalità del mediano di mischia neozelandese. Ma, come si sa, tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare. Un mare rappresentato dagli avanti del Calvisano, che dominano le fasi statiche, cosa che porta per logica conseguenza ad un costante possesso di palla.

La mischia ordinata, che nella gara di andata è stata in equilibrio, viene letteralmente dominata dai bresciani che conquistano falli su falli, indifferentemente da chi ha diritto all'introduzione. Ed è da una di queste infrazioni che arriva al 9'un altro calcio che Vlaicu mette tra i pali. Non va meglio nella cattura delle rimesse laterali; le prime tre con lancio di Luigi Ferraro, vengono intercettate dai saltatori del Calvisano. Al 18', su una touche a favore, il XV di Brunello organizza una rolling maul. La spinta non è possente, ma continua e quando il drive si sfalda, Tuivaiti non ha troppi problemi per eludere l'ultimo tentativo di placcaggio e andare in meta. L'arbitro Blessano chiede la conferma al Tmo Damasco. Che puntuale arriva. La posizione è defilata, ma Vlaicu è preciso. Punteggio di 13-0. Che sommato all'11-3 di garauno fa 24-3. La montagna da scalare è diventata un Everest. E per una squadra come il Petrarca che ha tirato al massimo per tutta la stagione, andando probabilmente e meritoriamente oltre i propri limiti, di fiato per affrontare un'impresa del genere non ce n'è più. E a nulla portano i tentativi di Cavinato di assestare con i cambi una prima linea in sofferenza.

Calvisano seguita ad avere il possesso e il predominio territoriale, è ancora pericoloso al 21', ma il Petrarca riesce a difendersi tutto sommato con un certo ordine. E ci riesce anche quando, al 29'l'arbitro mostra il cartellino giallo a Milani per l'ennesimo fallo in mischia ordinata. Proprio all'ultimo minuto Vlaicu mette nell'acca la punizione che manda la sua squadra al riposo sul punteggio di 16-0.

Nella ripresa la musica non cambia, anche se il ritmo diventa più lento. Calvisano è in totale controllo e succede poco fino al 18', quando su intervento del Tmo Ferraro viene ammonito. Petrarca con l'uomo in meno. Che diventano due al 23', per il giallo rimediato da Targa. In queste condizioni (si vedono perfino due mischie non contest perchè il Petrarca ha solo due giocatori di prima linea disponibili) diventa un gioco da ragazzi per il Calvisano trovare la via della meta. Al 24'segna Giovanchelli; al 28'è la volta di Vlaicu a realizzare e a trasformare. Il tabellone segna 33-0.

Il Petrarca di fiato non ne avrà neanche più, ma rimane l'orgoglio, resta la voglia di regalare qualcosa a quei tifosi che dalla tribuna seguitano a sostenerlo. Con le residue forze e con un Calvisano già con la testa al Battaglini, i bianconeri trovano al 38'la meta della bandiera con Ed Gower. Marconato trasforma per un meno amaro 33-7 finale, che non muta la sostanza né la realtà dei fatti, ma che rappresenta comunque l'ultima piccola soddisfazione di una stagione che ha riportato Padova in semifinale dopo 5 anni.

Il verdetto è amaro e definitivo, ma Andrea Cavinato è sereno. «L'analisi delle partita è molto semplice: Calvisano ha giocato meglio di noi e ha vinto con merito. Ci è stato superiore in tutto, niente da eccepire. Sulle fasi statiche, mischie e touche, siamo sempre stati in difficoltà così come nel gioco aereo, dove pensavo si potesse creare loro qualche imbarazzo. I tre cartellini gialli presi dai miei giocatori? Nulla da dire».

«Il Calvisano - prosegue l'allenatore del Petrarca - ha fatto anche valere la sua esperienza in partite come questa, si è vista chiaramente un'attitudine diversa tra le due squadre. Del resto quasi nessuno tra i nostri ragazzi aveva mai disputato un play off, per cui era inevitabile si pagasse un certo scotto».

Il tecnico quindi passa ad una rapida analisi della stagione: «L'obiettivo era quello di arrivare ai play off e ci siamo riusciti grazie ad un ottima partenza, alle tante vittorie ottenute nel girone di andata. In quello di ritorno il calo è stato abbastanza vistoso e soprattutto con le squadre più forti abbiamo fatto fatica ad esprimerci a certi livelli. Sono in ogni modo molto soddisfatto e orgoglioso di quanto siamo riusciti ad ottenere. Non dimentichiamo che erano cinque anni che il Petrarca non arrivava in semifinale».

Pressochè sulla stessa lunghezza d'onda, il direttore sportivo dei bianconeri, Corrado Covi: «Risultato ineccepibile. Sapevamo che questa sarebbe stata una partita molo difficile, che rimontare era complicato. La loro superiorità nelle mischie ordinate e nella cattura delle rimesse laterali, ha fatto sì che non avessimo quasi mai il pallone tra le mani, per cui non è neanche stato possibile tentare di attaccare. Il Calvisano, che non a caso ha vinto gli ultimi due scudetti, ha confermato di essere una squadra molto forte e il risultato finale va accettato».

«Il Petrarca, come è comprensibile, quando si è trovato sotto nel punteggio per 16-0 alla fine del primo tempo, ha mollato, non ha più avuto la forza mentale per tentare una reazione. Le cose per il Caslvisano si sono messe bene fin dai primi minuti e già sul 6-0 una rimonta da parte nostra era davvero complicata, ma tutto sommato la squadra ha tenuto e nella prima frazione abbiamo concesso una sola meta».

«Tra qualche giorno - conclude il dirigente - ci siederemo a tavolino e inizieremo a programmare per la prossima stagione. Di sicuro cercheremo di allestire una squadra ancora più competitiva». (da Il Gazzettino)