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Syn-Bios Petrarca, furia Morlino contro la Divisione: “A noi niente deroga per…”

Morlino
Il numero uno del Petrarca sottolinea come la Divisione si stia comportando in modo ostile con il suo club

Redazione PadovaSport.TV

È un Paolo Morlino per niente rasserenato dalle vittorie della propria squadra. Il Presidente del Petrarca Calcio a Cinque ce l’ha, anche questa volta, con i vertici federali. Il motivo del contendere, anche questa volta, è rappresentato da quella che Morlino ritiene una palese discriminazione nei confronti della propria società.

“Abbiamo avuto notizia – afferma Paolo Morlino - che siano state concesse dal Presidente Federale, Gravina, su segnalazione del Presidente della Divisione Calcio a 5 Bergamini, delle deroghe ai calciatori Chilelli e Morgado (che giocano con Lazio in A2 e Pescara in A) per poter svolgere attività quali tecnici delle squadre femminili di Serie A rispettivamente della Lazio Femminile e del Pescara Femminile, che però sono però federalmente società diverse rispetto a quelle dove svolgono attività come calciatori. Personalmente – prosegue Morlino - non ho nulla contro Chilelli e Morgado, anzi stimo molto entrambi, sia come calciatori che come tecnici, ma federalmente questa è una situazione che non è consentita dalle norme e per la quale solo una deroga del Presidente Federale può superare il dettato normativo che, ricordiamolo, se violato, comporta sanzioni sportive molto afflittive quali sanzioni pecuniarie e squalifiche”.

Morlino attacca: “Ancora una volta però la Federazione e la Divisione Calcio a 5 usano 2 pesi e 2 misure. Anche noi abbiamo chiesto una deroga simile, per consentire al Mister Giampaolo e ad alcuni calciatori della squadra maggiore, di poter svolgere attività tecnica federale con 2 nostre società affiliate per partecipare ai Tornei Regionali del Settore Giovanile e Scolastico, dove saranno tesserate anche delle bambine. Ma come al solito quando c’è di mezzo il Petrarca, la Divisione Calcio a 5 non risponde – prosegue Paolo Morlino – E’ un’ingiustizia di limpida evidenza, ormai è evidente che ci sia una palese discriminazione nei nostri confronti, ma Bergamini non deve pensare che ci fermeremo di fronte al silenzio della Divisione”.

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