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Dolomiti Bellunesi, due padovane per capire se il trend è cambiato

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Campodarsego e Este testeranno la squadra di Zanin, il presidente De Cian suona la carica: "Dobbiamo muovere la classifica"

Giacomo Stecca

Due gare casalinghe contro formazioni della provincia di Padova. E di alto profilo. Per la SSD Dolomiti Bellunesi è il momento di svoltare: fra tre giorni, allo Zugni Tauro di Feltre, arriverà il Campodarsego, terzo in graduatoria, mentre domenica 23 è in calendario il confronto con l’Este, al polisportivo di Belluno. «Muovere la classifica - afferma il presidente Paolo De Cian - sarebbe importantissimo. Anche perché, ormai lo sappiamo, il girone di ritorno è totalmente diverso rispetto alla prima metà di stagione. Ora dobbiamo ottenere punti e posizionarci in una zona più tranquilla della graduatoria». 

RENDIMENTO - Purtroppo, nel calcio, non sempre il rendimento nei 90’ rispecchia l’impegno e l’abnegazione del collettivo: «In ogni caso - precisa il massimo dirigente - mi sembra che i ragazzi abbiano recepito le indicazioni del nuovo mister. Ho visto una maggiore attenzione e un’applicazione che lascia ben sperare: a Mestre la prova è stata buona, anche se il pareggio alla fine è giusto. Il gruppo c’è e durante la settimana lavora sempre parecchio». 

SCELTA DIFFICILE - A proposito del mister, De Cian si sofferma sulla separazione consensuale con Lucio Brando e il conseguente accordo con Diego Zanin: «Sono scelte difficili da prendere, inutile nasconderlo. Adesso però è necessario cambiare pagina e focalizzarci sul presente, anche per regalare delle soddisfazioni a un pubblico che è giustamente esigente e chiede risultati». A cominciare dal confronto col Campodarsego: «Partita tostissima, la compagine di Masitto gioca un buon calcio e, al di là della sconfitta di domenica scorsa (1-0, in casa, contro l’Este), ha iniziato bene il campionato. Tuttavia, sono convinto che i ragazzi metteranno l’anima e in campo daranno tutto. È chiaro che un risultato positivo aumenterebbe e non poco la fiducia». 

SILENZIO E LAVORO - De Cian non ha dubbi: «Cosa serve adesso? Silenzio e lavoro. Abbiamo fiducia nella squadra, ma le parole lasciano il tempo che trovano. Facciamo parlare il campo. E i punti». 

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