Il Chievo cambia rotta e lo fa in un momento delicato della stagione, segnato da un campionato nettamente al di sotto delle attese della società gialloblù. I risultati ottenuti fin qui non hanno rispecchiato le ambizioni iniziali del club e hanno spinto la dirigenza a intervenire con decisione, optando per una svolta forte e non priva di rischi.
Dilettanti
Il Chievo “acquista” il nuovo allenatore da un’altra squadra di serie D
La panchina, rimasta libera dopo l’esonero di Fabrizio Cacciatore, è destinata a Marco Didu. L’ufficialità non è ancora arrivata, ma l’accordo tra le parti è stato raggiunto e la sensazione è che si tratti ormai soltanto di attendere i tempi tecnici per l’annuncio. Una decisione maturata al termine di ore intense di confronto interno, che rappresenta un passaggio chiave per il presente e per il futuro del club della Diga.
L’allontanamento di Cacciatore è stato il punto di arrivo di un periodo complicato, caratterizzato da prestazioni discontinue e da una classifica che non rispecchia gli obiettivi fissati a inizio stagione. Una scelta sofferta, ma ritenuta inevitabile da una società che ha avvertito la necessità di dare una scossa all’ambiente e invertire una tendenza preoccupante.
Da lì si è aperto il consueto valzer dei nomi, con diverse ipotesi che si sono rincorse nel giro di poche ore. La dirigenza clivense ha valutato anche profili fortemente legati alla storia recente del Chievo. Tra questi Fabio Moro, tecnico stimato e profondo conoscitore dell’ambiente, attualmente però impegnato nel settore giovanile dell’Hellas Verona, dettaglio che ha reso complicata qualsiasi trattativa. Presi in considerazione anche Luca Rigoni e Lorenzo D’Anna, nomi capaci di richiamare immediatamente un forte senso di identità e appartenenza tra i tifosi.
Alla fine, però, la società ha scelto di percorrere una strada diversa, guardando oltre il passato e puntando su un profilo emergente, coerente con una visione più ampia e orientata al futuro. Marco Didu, tecnico torinese fino a domenica scorsa alla guida della Pro Palazzolo, è il nome che ha messo tutti d’accordo.
Una scelta per certi versi inusuale: Didu era infatti sotto contratto e impegnato alla guida di un’altra squadra nel pieno della stagione. Per assicurarsene le prestazioni, il Chievo ha accettato di riconoscere un indennizzo economico al club bresciano, un dettaglio tutt’altro che marginale e che testimonia la forte convinzione della dirigenza nella bontà dell’operazione.
Giovane ma già protagonista di percorsi significativi, Didu si è costruito una reputazione solida grazie a un calcio organizzato, intenso e moderno, capace di dare identità alle squadre e di valorizzare il collettivo senza rinunciare ai risultati. Ora il compito più difficile: rilanciare un Chievo chiamato a cambiare passo e a riallinearsi alle aspettative della propria società
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