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La rinascita di Raimondi: “Contro il Verona il gol più importante, ora voglio rilanciarmi con l’Arzignano”

Scendere di categoria per rilanciarsi e ritrovare stimoli ed entusiasmo. Andrea Raimondi, padovano classe ’90, ce la sta facendo alla grande con la maglia dell’Arzignano (serie D). Sabato contro il Delta il suo destro all’angolino,...

Redazione PadovaSport.TV

Scendere di categoria per rilanciarsi e ritrovare stimoli ed entusiasmo. Andrea Raimondi, padovano classe '90, ce la sta facendo alla grande con la maglia dell'Arzignano (serie D). Sabato contro il Delta il suo destro all’angolino, gol fotocopia di quello segnato all’Ambrosiana lo scorso 10 settembre, nella gara che ha segnato il suo rientro da titolare, è stato decisivo e finora in stagione è il quinto centro, contando quello di Coppa a Legnago. Dopo una lunga sosta forzata, la rottura del legamento del crociato nel marzo 2016, l’intervento chirurgico a Villa Stuart, la riabilitazione, Raimondi è tornato a segnare e fare la differenza: «A Benevento ero arrivato a gennaio e dopo solo tre partite mi sono rotto - ricorda l'attaccante padovano, intervistato da Il Giornale di Vicenza - mi dispiace di non aver potuto dimostrare di più e poi di non aver avuto la possibilità di andare in ritiro per recuperare dopo l'infortunio. L’anno scorso la Vigontina mi ha dato la possibilità di allenarmi ma poi ci sonostati dei problemi di tesseramento e sono rimasto fermo». A Padova è ricordato ancora per dei gol importanti nell’anno di serie B 2012/13, come quello segnato al 94’ nel derby contro il Verona o i due rifilati al Cittadella, sempre a fine partita: «Quell'anno è stato importante perché ho giocato con la squadra della mia città e mi sono preso un po’ di rivincite, avevo gli amici e i familiari che venivano a vedermi, è stato molto bello: il gol contro il Verona forse è stato il più importante della mia carriera. Quello che è successo negli anni successivi è stato doppiamente brutto per me visto che sono cresciuto lì, oggi tifo solo per la squadra dove gioco». E quindi adesso forza Arzi: chi lo ha convinto a venire in vallata? «All’inizio non volevo scendere di categoria e tantimelo sconsigliavano, poi visto che dovevo recuperare la condizione ho fatto le mie valutazioni. Mi avevano cercato anche altre squadre ma ho preferito restare vicino a casa. Io sono uno che decide per conto suo, chiedo consigli ma alla fine faccio quello che mi passa per la testa. Il progetto dell’Arzignano era buono, prima sono venuto qua a vedere la squadra com’era, mi sono trovato bene e sono rimasto, possiamo fare un bel campionato».

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