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Luparense, trasferta sul campo del Cjarlins. Cunico: “Sarà una battaglia”

A poche ore dal match domenicale contro il Cjarlins Muzane, ecco le dichiarazioni dell’allenatore della Luparense Enrico Cunico: “L’ho detto anche ai ragazzi: considerato che si veniva da una settimana un po’ particolare e considerato...

Gianmarco Zandonà

A poche ore dal match domenicale contro il Cjarlins Muzane, ecco le dichiarazioni dell’allenatore della Luparense Enrico Cunico:

"L’ho detto anche ai ragazzi: considerato che si veniva da una settimana un po’ particolare e considerato il cambiamento di modulo, non mi aspettavo avremmo fatto così bene. Ho avuto una buona risposta dal gruppo, al di là del risultato ho visto una buona prestazione sotto diversi punti di vista, ho visto applicazione e ragazzi molto determinati e concentrati. Abbiamo fatto alcune cose che abbiamo provato in settimana e sono stato contento: hanno dato anche qualcosa in più rispetto a quello che mi aspettavo.

Più che motivare, ho cercato di dare tanta tranquillità ad un gruppo che magari, in un primo periodo, è stato messo un po’ in discussione, in più occasioni. Soprattutto ho cercato di creare un gruppo, perché con tutti questi cambiamenti, con tutto l’evolversi nel periodo pre campionato, non c’era un gruppo, non vedevo una squadra. Ho cercato di far capire a loro che prima di tutto dobbiamo essere una squadra e poi lavorare sulle altre cose. Se scendiamo in campo per portar a casa qualcosa singolarmente facciamo fatica, se lo facciamo da squadra qualcosa portiamo a casa. Questa è la cosa che ho visto bene domenica e questo input è quello che ho chiesto come prima partita ai ragazzi. Era fondamentale.

È chiaro che quando entri in un contesto nuovo e non hai molto tempo in cui provare, non ci sono amichevoli o partitelle, ma ci sono subito le gare ufficiali, non puoi mettere in discussione chissà cosa, devo capire durante la settimana com’è il gruppo come lavorarci. Ci vuole un po’ di pazienza: la domenica dobbiamo giocare, quindi non possiamo stravolgere tutto il lavoro settimanale. Un po’ alla volta cerchiamo di aumentare l’intensità dell’allenamento, però lo dobbiamo fare gradualmente, perché qualcuno potrebbe anche andare in sovraccarico. Li conosco tutti, ma più passerà il tempo, più approfondiremo, anche per quanto riguarda le loro caratteristiche. Lavoreremo sull’aspetto fisico, ma anche caratteriale, perché a me interessa anche capire chi ho di fronte.

Ho visto il Cjarlins due domeniche fa contro l’Ambrosiana. Innanzitutto giochiamo in un campo piccolo, quindi sarà una battaglia dal punto di vista dell’intensità ci saranno pochi tempi morti. Dovremo stare molto attenti e concentrati per 95 minuti, la gara sarà intensa sotto tutti i punti di vista. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, li ho visti molto organizzati dal punto di vista tattico, ho visto una squadra che cerca di giocare a calcio. Inoltre, ha delle individualità importanti: Mehdi Kabine, che ho allenato anch’io, giocatore fondamentale davanti per i meccanismi di una squadra; poi c’è Massimo Bussi, attaccante che giocava al Mestre e ha vinto anche il campionato, quindi giocatore importante; in mezzo al campo hanno due giocatori, Nicola Tonizzo e Gianluca Migliorini, che hanno fatto molto bene in questi anni, poi c’è Ludovico Longato, che ho allenato anch’io, altro giocatore importante come qualità e dietro hanno Alessandro Fabbro, di grande esperienza e Federico Tobanelli, che secondo il mio punto di vista è uno dei centrali più forti di questo girone. Hanno, quindi, un’impronta importante come squadra e mi hanno fatto un’ottima impressione, sono sincero. Sicuramente sull’aspetto agonistico e dell’intensità sarà una partita molto difficile, dovremo prepararci a dare battaglia, perché non sarà solo un discorso di qualità, ma anche di intensità.

Ogni tanto spio i social, ma non spesso, perché a volte si leggono cose che sotto il profilo mentale ti colpiscono e creano nervosismo. Mi fa tanto piacere che ci siano stati molti commenti positivi: significa che qualcuno mi conosce e apprezza il lavoro che ho fatto. Sinceramente l’accoglienza che ho avuto agli allenamenti, dalla gente, dai tifosi e da tutti gli addetti ai lavori, anche del settore giovanile, mi ha dato molta forza, non pensavo di rientrare accolto da questo entusiasmo. Mi ha fatto molto piacere e mi ha dato la convinzione che ho fatto bene a ritornare e che non è stata solo la Società ad avermi voluto, ma un po’ tutto l’ambiente. Quando ti dicono “Mister, sapevamo già che saresti ritornato!”, vuol dire che qualcosa di buono hai fatto. Dopo due campionati vinti, abbondare il progetto era stato un dispiacere, ma da quando sono ritornato ho recepito un grande entusiasmo e credo l’abbia recepito anche la squadra. Non abbiamo fatto ancora niente, abbiamo vinto solo una partita, ma c’è tanto da pedalare! "

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